La strategia di marketing che esiste dietro l’invito del cameriere ad ingannare l’attesa consumando un antipasto. Massimiliano Dona mette in guardia i consumatori
“Nell’attesa gradisce un piccolo antipasto?“. Quante volte al ristorante ci siamo sentiti rivolgere questa frase dal personale in sala che, cortesemente, ci propone di ingannare l’attesa (e la fame, soprattutto) con uno spuntino per cominciare? Sarà successo a chiunque di accettare l’allettante suggerimento, dietro al quale, però, secondo Massimiliano Dona, si cela, in realtà, una furbissima trovata di marketing. Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, si rivolge ai consumatori per invitarli a vivere con consapevolezza la propria esperienza, al negozio, al bar, al ristorante e in qualsiasi situazione possibile.
Ristoranti, il ‘trucco’ dell’antipasto
In uno degli ultimi consigli che l’esperto di tutela dei consumatori ha dispensato alla sua community di seguaci, Massimiliano Dona ha parlato dell’usanza di molti ristoratori, di usare una strategia che il presidente dell’Unione Nazionale Consumtori definisce addirittura di neuromarketing. “Nell’attesa gradisce un antipasto? Anche questo è neuromarketing: vi fanno pensare che ci sarà da attendere, e che potrete ingannare il tempo mangiando un antipasto. Una cortesia, sicuramente, ma anche un modo per vendere di più”, spiega Dona. Che si rivolge ai ristoratori, ai quali dice: “Non prendetevela a male, perché funziona così: non sto dicendo che è un inganno: è marketing, basta saperlo“.
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Il dibattito tra gli utenti
E come sempre accade, sotto al video postato da Massimiliano Dona, si è aperto un piccolo dibattito tra gli utenti, ciascuno dei quali ha riportato la sua esperienza e opinione. “A Lisbona te li portano senza chiederti nulla, giocando sul fatto che si pensi sia un omaggio“, scrive qualcuno. “Tale pratica mi indispone. Se voglio l’antipasto lo chiedo io. Se me lo propongono, per principio lo rifiuto“, dice qualcun’altro.
Nella discussione si inserisce poi un ristoratore: “Lavoro nella ristorazione dal qualche anno. Lo dico spesso ai clienti perché spesso ordinando direttamente il primo, soprattutto in giornate dove il locale è pieno, bisogna attendere la cottura della pasta di chi ha ordinato prima di voi. Ci sono dei tempi di attesa che spesso il cliente non comprende. Non siamo a casa che ci siamo solo noi e bisogna aspettare la cottura della pasta. Preferisco chiedere se vogliono un antipasto nell’ attesa per evitare che dopo 15 minuti di attesa, molti clienti iniziano a lamentarsi dei tempi di attesa“.
E voi, cosa ne pensate?