Rotture di coppia in primavera: è davvero la stagione dei nuovi inizi? Ecco cosa dice la psicologia

La primavera porta con sé una sensazione di risveglio. Le giornate si allungano, le temperature si fanno più miti e l’energia sembra tornare a scorrere dopo i mesi freddi.

Ma questa stagione non è solo sinonimo di fiori che sbocciano. Sempre più persone mettono fine alle relazioni proprio in questo periodo dell’anno, dando vita a quello che la psicologa Danielle Forshee definisce “uncuffing season”. Non si tratta di un caso. Secondo Forshee, l’aumento della luce solare modifica i nostri ritmi biologici, riducendo la produzione di melatonina (l’ormone che induce sonnolenza) e aumentando quella di serotonina, associata al buonumore e al senso di benessere. Questo cambiamento non solo migliora l'umore, ma favorisce anche un senso di indipendenza emotiva. Quando ci sentiamo più energici e positivi, siamo anche più propensi a mettere in discussione legami che non ci soddisfano più.

Lo stesso concetto viene supportato dal “fresh start effect” studiato da Katherine Milkman della Wharton School. I cambiamenti stagionali, proprio come l'arrivo della primavera, spingono le persone a iniziare nuovi capitoli. Che si tratti di una dieta, un trasloco o, appunto, una separazione, il momento di passaggio sembra rappresentare una finestra ideale per agire. È come se la natura che rinasce ci desse il permesso di fare lo stesso nella nostra vita personale.

Quando finisce l’inverno (e anche certe relazioni)

Durante l’inverno, molte coppie si formano spinte da un bisogno di conforto, calore e intimità. Le cosiddette “hibernation relationships”, come le ha definite Psychology Today, nascono spesso da un'esigenza temporanea. In un periodo in cui la vita sociale rallenta e si cerca protezione emotiva, può capitare di legarsi per abitudine o comodità più che per una reale affinità. Con l’arrivo della primavera, però, tutto cambia. Le occasioni sociali si moltiplicano, così come il desiderio di apertura verso l’esterno. Ci sentiamo più liberi, più vivi, e questo ci porta a riflettere sulle scelte fatte nei mesi precedenti. È qui che molte relazioni mostrano la loro fragilità: se non reggono alla luce della nuova stagione, finiscono per dissolversi.

William Bridges, esperto di transizioni e autore del Bridges Transition Model, spiega che ogni grande cambiamento emotivo segue tre fasi: una fine (la rottura), una zona neutrale (riflessione), e un nuovo inizio. Riconoscere e accettare la fine di una relazione è un passaggio fondamentale per poter andare avanti, anche se inizialmente doloroso. Anche la psicologa Kristin Layous ha evidenziato quanto sia importante imparare a lasciar andare. In uno studio curioso, ha dimostrato che immaginare di vivere l’ultimo mese in una città porta le persone a provare più gratitudine e pienezza nelle attività quotidiane. Questo suggerisce che l’idea di un “fine” può darci una spinta per vivere in modo più autentico e presente.

La primavera come occasione per rinascere

Chiara Venturi, psicoterapeuta, sottolinea come la primavera, simbolicamente, sia il periodo perfetto per la rinascita personale. Dopo una rottura, in molti iniziano percorsi di crescita, riflessione o terapia. In questo momento, il focus torna su sé stessi, sulla propria salute emotiva, e spesso si riscopre il piacere di stare bene da soli prima di aprirsi a nuove esperienze. Anche la stessa Forshee lo conferma: il ritorno alla vita all’aria aperta, le giornate più luminose e la possibilità di socializzare più facilmente hanno un impatto positivo sul benessere post-rottura. Non è raro che proprio in primavera si costruiscano nuove relazioni, più autentiche, nate da una maggiore consapevolezza di sé.

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Riconoscere e accettare la fine di una relazione è un passaggio fondamentale per poter andare avanti, anche se inizialmente doloroso.

In fondo, le rotture primaverili non sono solo un addio, ma anche un inizio. Un’occasione per voltare pagina, per ascoltare di più i propri bisogni e per aprirsi a ciò che verrà. Per quanto possa sembrare doloroso, lasciar andare ciò che non funziona più è il primo passo per costruire qualcosa di meglio. E, a quanto pare, la primavera è la stagione ideale per farlo.

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