Stare troppo tempo da solo in casa ti agita? Secondo la psicologia c’è una spiegazione ben precisa e dettagliata. Questo aspetto mette in mostra una parte della tua personalità.
Trascorrere del tempo a casa da soli è per molti, un vero e proprio momento di relax. Alcune persone adorano la quiete, il silenzio e il tempo per sé stesse. Altre, invece, sentono un disagio crescente e cercano qualsiasi scusa per uscire, vedere qualcuno o almeno avere rumori di sottofondo. Se ti riconosci in questa seconda categoria, potresti avere una caratteristica psicologica ben precisa. Molte volte la nostra personalità si riflette anche in comportamenti che riguardano il quotidiano. Come in tutte le cose, i pro e i contro di una scelta, fanno la differenza. Stare da soli in casa è per alcuni, una vera e propria difficoltà. Questa può essere legata a un tratto della personalità chiamato estroversione. Le persone estroverse traggono energia dal contatto con gli altri, dalle conversazioni e dalle esperienze condivise.
Restare da soli per troppo tempo, senza nessuno con cui parlare o interagire, può portare a un senso di vuoto o noia difficile da sopportare. La mancata condivisione dei propri stati d’animo, non aiuta di certo, specie nei momenti di sconforto. Avere qualcuno con cui potersi sfogare, è per molti, una vera e propria necessità. Sei un adolescente e ti senti soffocare dopo poche ore in casa? Potresti essere molto socievole e bisognoso di stimoli esterni. Per te, la compagnia di amici o anche solo il trovarsi in mezzo alla gente è essenziale per mantenere alto il morale. Restare in casa troppo a lungo potrebbe farti sentire inquieto o addirittura giù di tono. Se invece sei un adulto, la questione potrebbe essere leggermente diversa. Magari sei abituato a una routine piena di impegni, persone e movimento.
Non riesci a stare da solo in casa per troppo tempo? La spiegazione psicologica
Quando ti trovi improvvisamente solo in casa per troppo tempo, potresti sentirti smarrito o avere la sensazione di non essere produttivo. La mancanza di stimoli esterni potrebbe renderti più ansioso o irrequieto. Numerosi psicologi hanno analizzato gli effetti negativi di trascorrere lunghi periodi da soli in casa. Tra questi, la Dr.ssa Chris Segrin dell’Università dell’Arizona ha approfondito l’argomento attraverso una ricerca specifica. I suoi studi evidenziano che le persone con difficoltà nelle interazioni sociali, se isolate, tendono a sviluppare schemi di pensiero negativi e a rimuginare costantemente, aumentando così il rischio di depressione. Inoltre, questa condizione espone il corpo a livelli elevati di stress e favorisce l’insorgenza dell’ansia.
La Dr.ssa Segrin descrive questa situazione come una ricerca affannosa di legami significativi, paragonandola alla sensazione di panico che si prova nel tentativo di ritrovare le chiavi dell’auto smarrite. Questo stato di inquietudine costante può intensificare ulteriormente lo stress e l’ansia. Se ti accorgi che il tempo trascorso da solo inizia a pesarti più del dovuto, potresti aver sviluppato una certa dipendenza sociale. Questo non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in te, ma semplicemente che il tuo cervello è più abituato alla presenza degli altri. Tuttavia, imparare a stare bene anche da soli è importante per il proprio equilibrio emotivo. Un ragazzo potrebbe iniziare a sperimentare piccole attività da fare da solo, come leggere, disegnare o suonare uno strumento. Abituarsi gradualmente alla solitudine aiuta a renderla meno pesante e a scoprire nuovi modi per sentirsi bene anche senza compagnia. Per un adulto, invece, può essere utile programmare la giornata con attività piacevoli da fare in autonomia. Fare qualcosa che stimola la mente può ridurre il senso di vuoto e rendere la solitudine un momento di ricarica piuttosto che di noia o ansia. Combattere la solitudine in casa è importante, segui questi consigli e non te ne pentirai.