Soprattutto in estate, c’è chi sviene per il caldo, per lo stress o per altre cause: ma è giusto sollevarle le gambe? Ecco la risposta e la spiegazione di un noto professore di fisica.
Lo svenimento, noto anche come sincope, è una perdita di coscienza improvvisa e temporanea, solitamente causata da un calo del flusso di sangue al cervello. Si manifesta con caduta a terra, pallore, perdita di tono muscolare e, spesso, con un recupero spontaneo in pochi minuti. Durante l’episodio si verifica una riduzione della pressione arteriosa e dell’ossigenazione cerebrale. In genere, dura meno di due minuti. Spesso lo precedono sintomi come nausea, sudorazione fredda, giramenti di testa, annebbiamento visivo o tachicardia. Dopo il recupero, la persona può sentirsi affaticata o leggermente confusa, ma il malessere tende a risolversi rapidamente. Le cause possono essere benigne, come stress, caldo, digiuno, ipoglicemia o cambiamenti posturali repentini. Tuttavia, esistono anche origini più gravi, legate a patologie cardiache, neurologiche, polmonari o endocrine, oltre agli effetti collaterali di alcuni farmaci.
In estate, il rischio di svenimenti aumenta sensibilmente a causa dell’alta temperatura, della disidratazione e della vasodilatazione periferica, meccanismi che abbassano la pressione arteriosa. Gli anziani e i bambini sono particolarmente vulnerabili, in quanto meno capaci di compensare gli squilibri idrici e pressori. È fondamentale, soprattutto nei mesi caldi, mantenere una corretta idratazione, evitare l’esposizione al sole nelle ore critiche, adottare abbigliamento leggero e, se necessario, rivedere le terapie ipotensive con il proprio medico. In caso di episodi ricorrenti o sintomi associati, una valutazione clinica è sempre raccomandata.
Conviene alzare le gambe di una persona che sviene? Ecco la risposta dell’esperto
Una pratica spesso adottata, quando una persona sviene, è quella di alzare le gambe di quest’ultima, per farla riprendere. Secondo la tradizione, questa pratica permette alla persona di riprendersi, e di risollevarsi: ma è davvero efficace? A rivelare la risposta, è stato un noto esperto di fisica, il professor Vincenzo Schettini. L’esperto ha spiegato che il sangue, in generale, fa fatica ad arrivare al cervello perché, nel suo salire, deve, prima di tutto, contrastare gli effetti della forza di gravità, e deve anche vincere la resistenza dei tessuti che deve attraversare. In particolare, la pressione del sangue gioca un ruolo fondamentale in tutto questo: come spiega l’esperto, è la pressione la grandezza che il cuore utilizza per pompare il sangue, spingendolo fino all’ingresso della testa. Se il flusso di sangue che arriva alla testa non viene mantenuto, la persona sviene.
La domanda, dunque, è la seguente: è corretto sollevare le gambe per far ritornare il sangue al cervello e, dunque, far riprendere la persona? La fisica spiega che, se lo svenimento è dovuto a un calo di pressione, è effettivamente corretto. Tenendo le gambe alte, infatti, la forza di gravità fa arrivare un po’ più di sangue nella parte centrale del corpo, consentendo alla pressione di aumentare e di sollevarci dallo svenimento. Come sottolinea l’esperto, però, a volte lo svenimento non è causato da un calo di pressione, e sollevare le gambe potrebbe non essere sufficiente a far riprendere la persona. Conviene, pertanto, sempre contattare un medico per capire come bisogna comportarsi, soprattutto se, pur rialzando le gambe della persona, quest’ultima non si riprende. Lo svenimento può nascere da cause diverse, e per ogni causa c’è un procedimento giusto da seguire: contattare un medico e chiamare i soccorsi potrebbe, spesso, essere l’unico modo corretto per aiutare la persona in difficoltà.
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