Preferisci il risotto o la carbonara? Questa scelta svela molto sulla tua personalità, non si tratta solo di gusto alimentare. Dietro si nascondono tratti curiosi e spunti riflessivi sorprendenti.
In Italia il cibo è molto più di una semplice necessità: è cultura, affetto, memoria, identità. Alcuni piatti, più di altri, parlano direttamente al cuore. Due tra i più amati? Senza dubbio la carbonara e il risotto. La carbonara è travolgente e profuma di casa e di istinto. Con il guanciale croccante e il pecorino deciso, è un piatto che non fa compromessi. O lo ami alla follia, o non fa per te. Il risotto, al contrario, è un invito alla lentezza. Va coccolato, seguito e accudito. Richiede attenzione costante e delicatezza. È elegante, morbido, profondo e perfino filosofico.
Chi ama la carbonara ha spesso un’energia vulcanica. Ama l’intensità della vita e segue l’istinto. È una persona diretta, che sa quello che vuole. Non teme il giudizio degli altri e sa difendere le proprie scelte. Spesso ha una risata fragorosa, una stretta di mano sicura, uno sguardo che va dritto al punto. La carbonara attira chi non ha paura di sporcarsi le mani, anche in senso metaforico. Persone che affrontano le situazioni di petto. Che se hanno qualcosa da dire, lo dicono. Possono sembrare impulsive, a volte un po’ ruvide, ma in realtà sono leali. Non fanno giri di parole, non amano le finzioni. E come il piatto che amano, sono autentiche.
Dietro la scelta del piatto c’è molto di più di quel che pensi
Chi invece preferisce il risotto è più riflessivo. Più attento ai dettagli. Spesso è una persona calma, che osserva molto prima di parlare. Non per timidezza, ma per precisione. Ha una sensibilità profonda. Ama la bellezza delle piccole cose, la poesia nascosta nel quotidiano. Il risotto è fatto di equilibrio. E chi lo ama tende a cercarlo anche nella vita. Ha un’anima organizzata, metodica. Ma non rigida. È qualcuno che sa quando parlare e quando restare in silenzio. Sa adattarsi, ma senza snaturarsi. È diplomatico, a volte perfino mediatore nei gruppi. Ha bisogno di armonia, non per paura del conflitto, ma perché sente tutto più degli altri. Nella psicologia della personalità, il risotto si avvicina al profilo dell’introverso empatico. La carbonara, a quello dell’estroverso passionale. Non vuol dire che uno è migliore dell’altro. Sono due forze che spesso si attraggono.
Molti psicologi del comportamento alimentare sostengono che il cibo diventa uno specchio. E il piatto preferito funziona come una lente attraverso cui guardare la propria personalità. Gli alimenti ricchi, saporiti, veloci, attirano chi vive d’impulso. Quelli complessi, cremosi, delicati, attraggono chi è più profondo, più orientato all’ascolto. Carbonara o risotto? In realtà è come chiedere: istinto o riflessione? Questa scelta mette in luce diverse personalità e istinti ben definiti. Dentro di noi convivono parti diverse e a volte contrastanti. Il bello è proprio riuscire ad accoglierle tutte. A riconoscere che possiamo essere esplosivi ma anche profondi. Forse è per questo che alcuni piatti ci commuovono. Perché ci ricordano chi siamo o chi vorremmo diventare. Il momento in cui ci sediamo a tavola, è considerato da molti come un vero e proprio ritrovo di puro relax da vivere in famiglia o con gli amici. Non si tratta solo di alimentazione e coccole culinarie quindi, ma anche di benessere personale e psicologico.
Come la personalità influenza ciò che mangiamo: i risultati di uno studio sui Big Five
Un’interessante ricerca condotta da Keller e Siegrist nel 2015 ha analizzato il legame tra i tratti della personalità e le abitudini alimentari, utilizzando il modello dei Big Five. Questo modello suddivide la personalità in cinque grandi dimensioni. Lo studio ha messo in luce alcune connessioni rilevanti tra questi tratti e le preferenze alimentari individuali. Coscienziosità: le persone con questo tratto tendono ad avere un’alimentazione più equilibrata, ricca di frutta e verdura e povera di carne e bevande zuccherate. Nevroticismo: è associato a un maggiore ricorso al cibo per motivi emotivi, con una predilezione per alimenti ad alto contenuto calorico. Questo tipo di comportamento può rappresentare una modalità per affrontare emozioni spiacevoli. Estroversione: chi è estroverso tende a consumare più carne e bibite dolci, spesso in compagnia. Le situazioni sociali influenzano significativamente le scelte alimentari di queste persone. Apertura all’esperienza: chi possiede questo tratto mostra interesse verso un’alimentazione sana e diversificata, privilegiando frutta e verdura. La curiosità verso nuovi sapori gioca un ruolo importante nelle loro decisioni alimentari. Gradevolezza: le persone particolarmente amabili tendono a ridurre il consumo di carne, spesso spinte da ragioni di tipo etico o morale.