Quando scegli un film, stai solo cercando qualcosa da guardare o stai rivelando qualcosa di te stesso? Ecco che tipo di personalità spunta fuori quando scegli un documentario o una commedia.
Scegliere un film non è mai solo una questione di gusto: è quasi un piccolo test di personalità. Quando apriamo Netflix, ci lasciamo ispirare da un titolo serio e impegnato o da una trama leggera e scanzonata? Più di quanto pensiamo, la nostra preferenza tra un documentario d’autore e una commedia esilarante può raccontare molto di chi siamo, di come affrontiamo la realtà e persino di quali tratti caratteriali ci definiscono.
La psicologia della personalità da tempo si interroga su quanto le nostre abitudini culturali possano riflettere i nostri tratti più profondi. E la risposta è sorprendente: sì, il genere cinematografico che preferiamo può rivelare molto di noi. Diversi studi condotti nell’ambito della psicologia dei media hanno infatti messo in relazione le preferenze cinematografiche con il modello dei Big Five, il sistema di classificazione della personalità più utilizzato nella ricerca scientifica. E i risultati non sono solo interessanti ma anche rivelatori.
Se ami i documentari, sei alla costante ricerca di significato
Chi preferisce trascorrere la serata in compagnia di un documentario, che si tratti di politica internazionale, biografie di personaggi complessi o esplorazioni scientifiche, ha spesso un profilo ben delineato. Le ricerche indicano che queste persone tendono ad avere un punteggio elevato nel tratto dell’Apertura all’esperienza, uno dei cinque grandi fattori della personalità. Cosa significa questo in pratica? Che sono curiosi, riflessivi, creativi e con una mente aperta a nuove idee e prospettive. Il documentario, con il suo linguaggio sobrio ma stimolante, è il genere ideale per chi ama imparare, comprendere la realtà in modo critico e confrontarsi con questioni complesse. Non è solo intrattenimento: è uno strumento di esplorazione del mondo. E chi lo sceglie abitualmente è spesso anche una persona che ama leggere, viaggiare, porsi domande, scavare sotto la superficie.
C’è poi un altro elemento che accomuna molti “documentaristi da divano”: il bisogno di autenticità. In un’epoca di fake news, di realtà distorte e di narrazioni semplificate, chi predilige i documentari cerca qualcosa di vero, un ancoraggio alla realtà. E non teme le zone grigie: le ama, le abita, le esplora. Chi sceglie questo genere, spesso, ha anche un approccio più intellettuale alla vita. Non significa che non abbia senso dell’umorismo, ma che preferisce contenuti che lo arricchiscano, che gli aprano orizzonti, anche quando sono impegnativi. In un certo senso, il documentario è la scelta di chi non si accontenta.
Se preferisci le commedie, abbracci la leggerezza con intelligenza
Dall’altra parte c’è chi, davanti alla scelta, si lascia conquistare da una commedia brillante, leggera, magari romantica o surreale. E anche questa scelta racconta molto. Le commedie, secondo gli studiosi, attirano persone creative, socievoli, ma anche meno inclini alla rigidità e alla pianificazione. In particolare, chi ama questo genere tende a mostrare livelli più bassi di coscienziosità: non nel senso negativo del termine, ma come capacità di lasciarsi andare, di vivere nel momento, di accettare il caos creativo della vita. Non è disorganizzazione, è libertà mentale.
Ma c’è di più. La commedia funziona anche come un rifugio emotivo. Chi soffre di stress o ha una maggiore tendenza alla nevroticità, cioè a sperimentare ansia, insicurezza o tensione, può trovare nella leggerezza del racconto comico una forma di sollievo. Ridere, anche solo per un’ora e mezza, diventa una terapia. Una pausa dal peso del mondo. E attenzione: chi ama ridere non è superficiale. Anzi. Molti comici professionisti presentano profili di personalità molto interessanti: alta apertura all’esperienza, non conformismo, pensiero divergente, e in alcuni casi persino un certo distacco emotivo.
La comicità, insomma, è spesso il risultato di una mente complessa, capace di leggere la realtà con ironia, e di trasformarla in qualcosa di leggero ma significativo. Per chi ama la commedia, il cinema è soprattutto un’esperienza di evasione, ma anche di connessione. Si ride insieme, si condivide, si abbassano le difese. È la scelta di chi ha voglia di lasciarsi sorprendere, magari con una battuta geniale o un finale inaspettato. È la scelta di chi non ha paura di divertirsi e nemmeno di mostrare le proprie fragilità.