Attenzione alla mail che sembra del vostro capo ma non lo è: esperto rivela come riconoscere la truffa e come evitare di cadere in trappola.
Le truffe via mail rappresentano una delle forme più insidiose e diffuse di attacco informatico, basato soprattutto sul phishing. I criminali simulano comunicazioni di enti affidabili, come banche, corrieri o pubbliche amministrazioni, per sottrarre dati personali e finanziari. Molto spesso, queste email spingono la vittima ad agire in fretta, cliccando su link o fornendo informazioni sensibili senza verificarne l’attendibilità. Tra le varianti più comuni, si trovano messaggi che imitano avvisi di transazioni bancarie inesistenti, notifiche di pacchi da ritirare, o comunicazioni fiscali fasulle attribuite ad enti come l’Agenzia delle Entrate. Altre forme ricorrenti promettono offerte di lavoro apparentemente vantaggiose o si presentano come assistenza tecnica urgente, chiedendo accessi o aggiornamenti.
In molti casi, i link contenuti portano a siti falsi progettati per rubare credenziali di accesso. Un’evoluzione più sofisticata di queste frodi prevede l’utilizzo di tecniche come lo spoofing e lo spear phishing, attraverso cui i truffatori si spacciano per colleghi, superiori o datori di lavoro. Questi messaggi, spesso personalizzati, sfruttano il contesto aziendale per risultare più credibili, e talvolta colpiscono figure apicali tramite il cosiddetto whale phishing. Le conseguenze possono essere gravi: se la vittima cede, i dati sottratti vengono impiegati per accessi non autorizzati, frodi economiche o furti d’identità. Il fenomeno dimostra come l’ingegneria sociale sia sempre più raffinata. Solo un’attenta verifica del mittente, l’assenza di reazioni impulsive e una formazione specifica possono contrastare con efficacia queste minacce digitali.
Attenzione alla truffa dell’IBAN: come riconoscere la mail pericolosa
Ed è proprio in questo contesto che si inserisce una delle nuove, e pericolosissime truffe online: la truffa dell’IBAN. Come ha spiegato un noto esperto di tutela dei consumatori, l’avvocato Massimiliano Dona, negli ultimi tempi, si sta diffondendo una mail all’apparenza innocua, ma, in realtà, estremamente pericolosa. È una mail, infatti, che sembra essere inviata dal proprio datore di lavoro, con anche il suo nome sulla casella del mittente: in questa e-mail, il truffatore, spacciandosi per il capo dell’azienda, dice che ci sono dei cambiamenti in corso, sulla busta paga, e che bisogna aggiornare l’IBAN prima dell’invio dei pagamenti. “Desidero aggiornare le mie informazioni bancarie prima che la busta paga sia completata“, si legge, ad esempio, nella mail mostrata da Dona.
Questa truffa interessa, dunque, soprattutto le persone che si occupano dei pagamenti nell’azienda: chi cade nella trappola, infatti, cambia l’IBAN di chi deve pagare con quello che viene comunicato nella mail. IBAN che, però, è del truffatore: per questo, chi cade nella trappola può inviare pagamenti anche di migliaia di euro a un truffatore, che potrebbe prendere i soldi e chiudere il conto, facendoli sparire definitivamente. Ma come riconoscere la truffa?
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Come riconoscere la frode
Le istruzioni date dall’esperto sono molto più semplici di quanto possano sembrare: prima di tutto, bisogna controllare l’indirizzo e-mail da cui proviene la lettera. Spesso, l’indirizzo segnato sarà diverso da quello del datore di lavoro e, dunque, questo proverà che si tratta di una truffa. Anche qualora sembrasse lo stesso indirizzo, però, sarà necessario prima telefonare direttamente al proprio capo, per chiedere spiegazioni ed eventuali conferme, e/o rispondere chiedendo un’informazione che potrebbe conoscere soltanto il datore, e non di certo un truffatore. Vedrete che, così, eviterete questa e tante altre truffe simili!