Un famoso professore di fisica ha spiegato i due metodi più efficaci e veloci per disinfettare facilmente la spugnetta da cucina: ecco i suggerimenti e i motivi per i quali questa debba essere disinfettata spesso.
Lavare i piatti è una delle faccende domestiche più importanti, e che viene ripetuta più spesso durante la settimana. Ogni volta che si sporcano dei piatti, dei bicchieri e delle posate, infatti, può essere necessario ripetere questa attività. Per risparmiare tempo, molte persone hanno acquistato una lavastoviglie: questo elettrodomestico, infatti, permette di lavare in maniera molto più veloce, e tutte insieme, le stoviglie. Oltre a risparmiare tempo, se si usa in modo corretto, la lavastoviglie permette anche di risparmiare l’uso dell’acqua, rispetto al lavaggio di molte stoviglie con l’acqua corrente.
Quasi tutte le persone che non dispongono di una lavastoviglie, o chi ha sporcato una sola posata o una sola tazza, e ritiene superfluo accendere la lavastoviglie per poche stoviglie, utilizzano un altro, importante, strumento per il lavaggio a mano dei piatti. Parliamo, naturalmente, della spugnetta da cucina. Questa facilita il lavaggio delle stoviglie, rendendolo più veloce, ma anche più efficace: questo, grazie alla sua componente abrasiva, che pulisce meglio lo sporco.
Spugnetta da cucina: ecco perché bisogna disinfettarla e come fare
Per quanto utili, le spugnette da cucina possono presentare un problema. In particolare, queste si sporcano facilmente, e possono essere letteralmente colonizzate dai batteri. Secondo quanto spiega Vincenzo Schettini, noto professore di fisica, sulle sue pagine social denominate ‘La fisica che ci piace‘, in effetti, alcuni ricercatori, nel 2017, hanno rilevato, sulle spugne da cucina prese in esame, oltre 50 miliardi di batteri per centimetro cubo. Un numero veramente spropositato, insomma. Ci sono, però, due metodi molto efficaci, da usare spesso, per disinfettare le spugnette.
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Il primo è il metodo del microonde: secondo quanto spiegato da Schettini, infatti, il forno a microonde produce un campo elettromagnetico che inverte la sua direzione miliardi di volte al secondo. Le molecole d’acqua, contenute dalla spugna, sono sensibili a queste rapidissime variazioni: in questo modo, la maggior parte dei batteri muore. Pertanto, il metodo suggerito da Schettini è quello di immergere la spugna dentro una tazza piena d’acqua e mettere tutto nel microonde, alla massima potenza, per quattro minuti. Per chi non ha un forno a microonde, oppure vuole utilizzare un altro metodo, c’è quello dell’acqua bollente. Basterà, cioè, mettere le spugne in una pentola d’acqua e farla bollire per qualche minuto. Raggiunta la temperatura di 100°C, si riusciranno a eliminare quasi tutti i batteri contenuti nella spugna. Due metodi, insomma, molto semplici, e anche velocissimi, ma che possono essere davvero utili, soprattutto a chi preferisce il lavaggio dei piatti a mano.