Stasera in tv: film da guardare se hai perso una persona cara secondo la psicologia

Questa sera andrà in onda il film 18 Regali che farà bene al cuore di chi ha perso una persona casa: ecco qual è lo studio di psicologia che parla del legame con gli oggetti per superare un lutto.

Stasera alle 21:10 su Rai 2andrà in onda un film che non è soltanto una storia da guardare, ma un’esperienza da vivere. “18 regali”, diretto da Francesco Amato e tratto da una vicenda realmente accaduta, è molto più di un dramma familiare: è un racconto sul tempo, sulla perdita, ma soprattutto sul legame invisibile e incancellabile tra chi resta e chi se n’è andato.

La protagonista, Elisa Girotto, affronta la più crudele delle consapevolezze: quella di non poter crescere sua figlia. Ma anziché lasciarsi sommergere dalla disperazione, costruisce un ponte d’amore lungo diciotto anni, sotto forma di doni. Diciotto regali, uno per ogni compleanno di Anna, pensati per farle compagnia nel viaggio verso l’età adulta. Questo gesto, al tempo stesso straziante e potentissimo, diventa l’asse portante di un racconto che parla direttamente al cuore di chi ha perso qualcuno. E non solo. Il film si muove su due piani temporali: il presente, dove Anna fatica a colmare il vuoto lasciato da una madre mai conosciuta, e il passato, in cui il destino le offre una possibilità miracolosa di incontrarla. È in questo incrocio tra mondi che la narrazione esplode in tutta la sua forza emotiva. Il lutto, da esperienza statica e opprimente, si trasforma in un percorso di riconnessione e, sorprendentemente, di crescita.

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Vittoria Puccini nel film 18 regali.

Il lutto secondo la psicologia: perché gli oggetti ci salvano

Guardare “18 regali” non significa solo emozionarsi. Significa anche aprire uno spazio di riflessione profonda su come la mente e il cuore elaborano la perdita. La psicoanalista Melanie Klein, figura chiave nella psicologia del lutto, ha parlato ampiamente del ruolo degli “oggetti buoni interni“. Secondo la sua teoria, nei primi anni di vita interiorizziamo le figure affettive più importanti madre, padre, parenti in forma di rappresentazioni mentali. Sono questi gli “oggetti buoni” che restano con noi anche dopo la loro scomparsa.

Durante il lutto, non si tratta solo di accettare la morte dell’altro, ma di riscoprire dentro di sé ciò che di quell’amore è rimasto. Ogni oggetto, ogni lettera, ogni dono lasciato diventa un veicolo simbolico che mantiene vivo quel legame. Non come un’illusione, ma come una presenza trasformata. I regali lasciati da Elisa per Anna, in questo senso, sono molto più che semplici pacchetti: sono frammenti d’anima, porzioni di maternità che aiutano la figlia a costruire un’immagine interna solida e consolante.

Klein sostiene che l’elaborazione del lutto passa per una fase di “riparazione creativa“, in cui il dolore non viene cancellato ma trasformato. Ed è proprio ciò che avviene in “18 regali”: Anna, dopo aver vissuto un’esperienza al limite del reale, ritorna nel presente con occhi nuovi. Riconosce finalmente il senso di quei regali, comprende che sua madre non è mai davvero andata via e può quindi riappropriarsi della propria identità, della propria storia, del proprio amore. Non resta che lasciarsi conquistare ed emozionare da questa pellicola in onda questa sera su Rai 2 con un cast d’eccezione formato da Vittoria Puccini, Edoardo Leo e Benedetta Porcaroli. 

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