Superare la procrastinazione: 3 consigli dello psicologo per smettere di rimandare

Superare la procrastinazione si può, specie se si seguono i tre consigli di uno psicologo che ha scelto di pubblicare un video sui social, per aiutare chi tende sempre a rimandare le cose che ha da fare durante la giornata e non solo.

Ti è mai capitato di avere una scadenza importante, un compito urgente o semplicemente qualcosa da fare e comunque di non riuscire a iniziarlo? Ti alzi, bevi un caffè, sistemi la scrivania, controlli le notifiche sul telefono, poi pensi: “Lo faccio dopo”. Alla fine quel “dopo” diventa domani, o addirittura mai. Si chiama procrastinazione, ed è un comportamento molto più comune di quanto immagini. Secondo lo psicologo Luca Mazzucchelli, c’è una via d’uscita.

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Lo psicologo mentre suggerisce come superare la procrastinazione. Fonte: Instagram

Come superare la procrastinazione: i 3 consigli essenziali dello psicologo

Mazzucchelli è uno dei divulgatori più seguiti sui social quando si parla di benessere psicologico. Con un linguaggio semplice e diretto, riesce a spiegare concetti complessi in modo pratico, concreto. E proprio parlando di procrastinazione, ha condiviso tre strategie fondamentali per smettere di rimandare tutto all’infinito.

1. Scomponi il compito in micro-compiti: la potenza delle piccole azioni. Il primo consiglio dell’esperto è tanto semplice quanto rivoluzionario: rendi piccolo ciò che ti sembra enorme. Uno dei motivi principali per cui procrastiniamo è che l’obiettivo ci appare troppo grande, complicato, ingestibile. Quindi, il cervello entra in modalità “evita per non soffrire”. La soluzione? Scomporre il compito in azioni più piccole, micro-obiettivi facili da affrontare subito. Invece di dire “Scrivo un intero articolo”, inizia con “Scrivo l’introduzione” o anche solo “Trovo un titolo efficace”. Più il primo passo è semplice, più è probabile che tu lo faccia. Una volta iniziato, entra in gioco il meccanismo dell’inerzia: se sei già in movimento, è più facile continuare.

2. Usa la tecnica del pre-impegno: rendi pubblica la tua intenzione. Secondo lo Mazzucchelli, un altro strumento molto potente è il cosiddetto pre-impegno. In pratica, si tratta di dichiarare a qualcun altro cosa intendi fare e in che tempi. Un esempio? “Entro venerdì finisco il progetto e te lo mostro”. Questo semplice gesto cambia tutto. Perché funziona? Semplicemente perché introduce un senso di responsabilità esterna. Quando comunichi un impegno a qualcuno, il tuo cervello percepisce un aumento della posta in gioco. Non stai più deludendo solo te stesso, ma anche un altro. E la pressione sociale, anche se minima, può trasformarsi in uno stimolo motivazionale fortissimo. Se poi l’impegno lo rendi pubblico, magari scrivendolo sui social o dicendolo davanti a un gruppo, l’effetto è ancora più incisivo. L’impegno condiviso diventa più reale, più urgente. A questo punto, la procrastinazione perde potere.

3. Cambia stanza, cambia aria: l’ambiente influenza il comportamento. Infine, l’esperto suggerisce una mossa spesso sottovalutata: cambiare ambiente. Se ti accorgi che rimandi sempre quando sei in una certa stanza o seduto alla stessa scrivania, prova ad alzarti e spostarti altrove. Può sembrare banale, ma non lo è affatto. Ogni ambiente è legato a delle associazioni mentali. Se in quel luogo hai l’abitudine di distrarti, guardare serie TV o scrollare Instagram, il tuo cervello tenderà a riproporre quei comportamenti. Cambiando contesto, invece, interrompi quei circuiti abituali. È un po’ come resettare il sistema. La stessa cosa, naturalmente, vale anche per l’ambiente di lavoro. Anche solo fare una passeggiata, prendere un caffè in cucina o lavorare in una stanza diversa può aiutare a “rompere lo schema” e ritrovare la concentrazione. A volte non è questione di forza di volontà, ma solo di strategia ambientale.

Procrastinazione: non è pigrizia, ma una trappola mentale

Procrastinare non significa essere pigri, ma essere intrappolati in meccanismi psicologici complessi. Spesso si tratta di paura del fallimento, perfezionismo, bassa autostima. Rimandiamo non perché non vogliamo fare qualcosa, ma perché ci sentiamo sopraffatti o temiamo di non essere all’altezza. Ecco perché i consigli di Mazzucchelli non sono solo pratici, ma anche profondamente umani. Aiutano a riprendere in mano la situazione, un passo alla volta, senza giudicarsi. Perché la soluzione non è forzarsi a tutti i costi, ma creare le condizioni giuste per partire.

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