Quando arriverà il momento di accendere i termosifoni nelle varie città d’Italia? Un noto avvocato italiano ha spiegato le due distinzioni alle quali fare caso: ecco tutti i dettagli.
Le temperature stanno iniziando a calare e, soprattutto in alcune città italiane, sta arrivando davvero il freddo. Se, nelle prime settimane d’autunno, la stagione autunnale non si è fatta sentire, eccetto che per le piogge, che hanno colpito quasi tutte le regioni italiane, adesso è arrivato anche il freddo tipico di questa stagione. Del resto, siamo arrivati alla metà del mese di ottobre, ed è normale che inizi a fare più freddo. In alcune località sono già stati accesi i riscaldamenti, anche se in molte altre città verranno accesi soltanto fra un mese, o anche di più.
In Italia, in effetti, vi è una normativa che stabilisce i mesi in cui possono essere accesi i termosifoni, e i mesi in cui, invece, non si possono accendere i riscaldamenti. Questi limiti sono in vigore già da tanti anni, ma nella stagione invernale 2022-2023 sono stati resi ancora più stringenti, al fine di risparmiare l’utilizzo del gas, contenendone i consumi, e di tutelare l’ambiente, danneggiato dall’eccessiva produzione di questi gas. Oltre a ridurre di un grado le temperature massime interne, è stato ridotto il numero di giorni in cui i riscaldamenti possono essere accesi.
Ecco quando si possono accendere i termosifoni in Italia: la spiegazione chiara del noto avvocato
Un noto avvocato italiano, Angelo Greco, ha rivelato come funziona, in maniera specifica, la questione dei riscaldamenti in Italia. In particolare, l’esperto ha spiegato che il territorio italiano è in zone e, a seconda della zona, le date in cui possono essere accesi sono diverse. Le zone sono determinate, ovviamente, dalla situazione climatica, e dalle temperature minime e massime che si possono raggiungere in questi territori. Questa è la prima distinzione a cui fare attenzione: come spiega Greco, in effetti, nelle cinque zone previste, le date di accensione e chiusura variano. In questo modo, ad esempio, a Palermo e a Trapani, e nelle zone più a sud d’Italia, si possono accendere solo dal primo dicembre, e fino al 31 marzo, per otto ore al giorno. Salendo lo stivale, invece, i giorni in cui si possono accendere i riscaldamenti aumentano, insieme al numero di ore giornaliere.
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A Milano e a Torino, ad esempio, va dal 15 ottobre al 14 aprile, per un massimo di 14 ore giornaliere. Invece, a Roma e a Pescara si va dal primo novembre al 15 aprile, per 12 ore giornaliere. A Napoli e a Bari, infine, si va dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore al giorno. L’avvocato spiega, inoltre, che bisogna fare un’altra distinzione, per quanto riguarda il rispetto delle date. La distinzione, infatti, è quella tra condomini, che hanno il riscaldamento centralizzato, e chi ha il riscaldamento autonomo. Pur nel rispetto dei limiti imposti, infatti, chi ha il riscaldamento autonomo potrà decidere quando accenderli e spegnerli, mentre, per cambiare gli orari e le date imposte in un condominio, bisognerà prima chiedere all’amministratore di convocare un’assemblea condominiale, affinché decida sul punto.