Ecco per quale motivo, secondo una spiegazione psicologica, ti capita di cambiare voce quando parli con i bambini o con gli animali. Questo comportamento nasconde molteplici fattori scatenanti.
Immagina di tornare a casa dopo una lunga giornata e di trovare il tuo cane che ti aspetta scodinzolando. Senza nemmeno pensarci, la tua voce si fa più dolce, acuta e piena di entusiasmo. Oppure immagina di incontrare un neonato e, anche se con gli adulti mantieni un tono normale, ti sorprendi a parlare con un tono cantilenante e gioioso. Se ti riconosci in queste situazioni, sappi che è assolutamente normale. Cambiare voce quando si parla con bambini piccoli o animali domestici è un comportamento comune e radicato nella nostra psicologia.
Il primo fattore scatenante che si collega alla perfezione con questo comportamento è l’empatia. Capita spesso di mettersi nei panni dell’altra persona e, in questo caso, entrare nelle vesti di un bimbo, spinge le persone ad enfatizzare una frase o un discorso. Mostrarsi più sorridenti e gioiosi anche quando è il momento di pronunciare frasi semplici, rende più viva la conversazione e sviluppa un atteggiamento di sicurezza e complicità.
Cambiare voce quando si parla con i bambini o gli animali: l’importanza dell’empatia
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Learning & Behavior nel 2018, gli animali sono molto più sensibili alle espressioni facciali dei padroni e ai cambi di voce. Anche il linguaggio del corpo, gli odori corporei e gli stati emotivi, consentono agli animali di poter sviluppare reazioni e contatti con le persone. Per quanto riguarda invece i neonati, uno studio fatto dai ricercatori di Princeton, ha messo in luce un aspetto illuminante riguardo il fenomeno del Motherese, ovvero il cambiamento del tono di voce degli adulti, quando si relazionano ad un bambino. Il timbro vocale è un elemento determinante per poter interagire con i bambini, sono molteplici le caratteristiche da considerare: l’utilizzo di frasi brevi, il continuo cambiamento di intonazione o spesso, quando necessario, la volontà di parlare in modo più lento.
Usare un tono di voce modificato con bambini e animali è, quindi, un riflesso della nostra empatia e del desiderio di connessione emotiva. È interessante notare che non solo i genitori o i proprietari di animali adottano questo comportamento. Anche gli estranei, quando si avvicinano a un bambino o a un cane, tendono a cambiare tono senza rendersene conto. Questo dimostra quanto questo fenomeno sia radicato nella nostra natura sociale e di come spesso, accomuna la maggior parte delle persone. C’è anche da sottolineare un aspetto importante, cambiare tono della voce consente alle persone di poter conoscere alcuni lati del proprio carattere, probabilmente ben nascosti. Dopo una giornata stressante, rivolgersi al proprio gatto o al proprio cane con un tono affettuoso non solo rassicura loro, ma calma anche noi. Questo tipo di comunicazione funge da valvola di sfogo emotivo e contribuisce al benessere psicologico reciproco. Questo cambiamento di voce rappresenta un ponte tra razionalità ed emotività. Cambiare voce quando parliamo con bambini e animali non è solo un comportamento tenero e divertente, ma anche una risposta profondamente radicata nella nostra psicologia. È un modo per comunicare empatia, affetto e per creare un legame emotivo.