Restare in pigiama tutto il giorno può sembrare comodo, rilassante, quasi liberatorio.
Eppure, secondo numerosi studi di psicologia, l’abbigliamento che scegliamo influisce sul modo in cui ci percepiamo. Anche (e soprattutto) quando siamo a casa. Il concetto è semplice: quello che indossiamo comunica qualcosa, sia agli altri sia a noi stessi. Ecco perché diversi esperti stanno cominciando a sottolineare l’importanza del vestirsi bene anche in un contesto domestico, lontano da sguardi esterni. Non si tratta di formalità o vanità, ma di un gesto di cura e di rispetto verso la propria persona. E la scienza lo conferma. Secondo i ricercatori Hajo Adam e Adam Galinsky, esiste un fenomeno chiamato enclothed cognition: gli abiti hanno un impatto sui nostri pensieri e sulle nostre emozioni, a patto che abbiano per noi un significato simbolico. Per esempio, indossare un blazer o un capo che associamo a sicurezza e autorevolezza può realmente farci sentire più forti e capaci, anche se siamo nel salotto di casa a lavorare o a leggere un libro.
Il potere della routine e della percezione di sé
Vestirsi bene non è solo un gesto estetico, ma una vera abitudine che può trasformare la giornata. Petra Lienhop ha evidenziato come scegliere un outfit curato, anche per rimanere tra le mura domestiche, aiuti a scandire il tempo. Segnare l’inizio e la fine della giornata lavorativa, anche in smart working, può aumentare la concentrazione e favorire un ordine mentale che incide sul benessere. Nancy Aku Amekplenu ha approfondito il legame tra abiti e fiducia in sé stessi. I suoi studi mostrano come vestirsi in modo coerente con i propri valori e obiettivi influenzi positivamente l’umore. In pratica, se indossiamo qualcosa che ci rappresenta, ci sentiamo più autentici. E questo, a sua volta, rafforza l’autostima.
Carolin Pfau aggiunge un aspetto interessante: sentirsi percepiti dagli altri come più seri e competenti rafforza anche la percezione che abbiamo di noi stessi. Ecco perché, anche se non vediamo nessuno, vestirci con attenzione può migliorare la fiducia che riponiamo nelle nostre capacità. Non è solo una questione di come appariamo, ma di come ci sentiamo.
Immagine corporea, abbigliamento e benessere
Secondo uno studio pubblicato da Family Britches, indossare abiti che ci calzano bene migliora la percezione del nostro corpo. Evitare capi troppo larghi o trasandati e preferire tessuti che valorizzano le nostre forme, anche nei momenti di relax, aiuta a ridurre l’insicurezza e ad aumentare la fiducia in sé. Peluchette e Karl lo avevano già dimostrato anni fa: quando indossiamo capi che riflettono il nostro stile personale, ci sentiamo meglio. Questo vale a casa come fuori. Il modo in cui ci vediamo allo specchio ha un impatto diretto sull’umore. E non serve un’occasione speciale: anche cucinare con un vestito che ci piace può farci sorridere di più.
Infine, una ricerca pubblicata su Foreo ha messo in luce un dettaglio sottovalutato: scegliere colori, tessuti e tagli che ci fanno sentire bene crea una connessione emotiva positiva. Questo semplice gesto può trasformare la qualità della nostra giornata, anche in assenza di appuntamenti, riunioni o contatti sociali. Vestirsi bene, quindi, non è un atto inutile quando nessuno ci guarda. È un modo per dire a noi stessi che valiamo, che meritiamo attenzione, che prenderci cura di come appariamo significa prenderci cura anche di come ci sentiamo.

In definitiva, la psicologia è chiara: l’abbigliamento è uno strumento potente per migliorare l’autostima. Anche a casa, anche senza nessuno intorno. Basta un piccolo sforzo al mattino per far partire la giornata con un'energia diversa. E quel senso di fiducia che ci accompagna, magari, durerà ben oltre le mura di casa.