È meglio prendere la vitamina D una volta al giorno, oppure è preferibile prenderla una volta al mese, in una ‘maxi-dose‘? Ecco cosa dice un noto farmacista e la spiegazione.
La vitamina D svolge un ruolo centrale nella salute umana e viene sintetizzata principalmente attraverso l’esposizione solare, mentre solo una quota minore proviene dalla dieta. Pesci grassi, tuorlo d’uovo e fegato rappresentano le principali fonti alimentari, ma non bastano da soli a coprire il fabbisogno. Questa vitamina è essenziale per la salute di ossa e denti, poiché regola l’assorbimento di calcio e fosforo. Una carenza può portare a condizioni come rachitismo nei bambini e osteomalacia negli adulti, aumentando la fragilità ossea. Importante anche il suo contributo alla funzione muscolare: favorisce la sintesi proteica e la contrazione muscolare, riducendo il rischio di cadute, soprattutto negli anziani.
Sul fronte immunitario, la vitamina D rafforza le difese dell’organismo, modulando la risposta infiammatoria e stimolando sostanze antimicrobiche. Una sua insufficienza può aumentare la suscettibilità alle infezioni, in particolare quelle respiratorie. Inoltre, la vitamina D sembra influire positivamente sull’umore, sostenendo la produzione di endorfine e riducendo sintomi depressivi. Alcuni studi indicano un possibile effetto protettivo su malattie neurodegenerative. Ha anche un ruolo nella regolazione dell’insulina, nel supporto cardiovascolare e nel miglioramento delle condizioni cutanee, come psoriasi e dermatiti. Un’esposizione solare regolare, abbinata a una dieta bilanciata, è solitamente sufficiente a garantire livelli adeguati. Tuttavia, nei soggetti a rischio – anziani o persone che trascorrono poco tempo all’aperto – può rendersi necessaria l’integrazione. Mantenere un apporto corretto è cruciale per evitare conseguenze sistemiche anche gravi.
Vitamina D: è meglio assumerla ogni giorno o una volta al mese? La spiegazione del farmacista
Per chi assume l’integratore di vitamina D, può essere utile un chiarimento, offerto da un noto farmacista italiano, e cioè il dottor Stefano Briganti, sulla periodicità di assunzione. È meglio, cioè, assumere una piccola dose ogni giorno, o una maxi-dose una volta al mese? L’esperto ha spiegato che la risposta dipende da diversi fattori, e cioè le specifiche esigenze mediche del paziente, dall’aderenza alla terapia e dal dosaggio. Un’assunzione giornaliera, però, in generale, e cioè ad esempio una compressa al giorno, può garantire un assorbimento migliore della vitamina D. Questo perché evita picchi di alti dosaggi nel sangue, e simula meglio il ritmo naturale del corpo, ed è spesso consigliata per prevenzione o mantenimento. È fondamentale, però, ricordarsi di assumerla effettivamente ogni giorno, e non saltare l’assunzione: in questo caso è, quindi, fondamentale l’aderenza alla terapia.
L’assunzione mensile della vitamina D, dall’altra parte, può essere più comoda per chi si dimentica di assumere una compressa ogni giorno. L’apporto mensile resterebbe lo stesso, con una dose più alta ogni mese, ma, per l’appunto, ci saranno più picchi di vitamina D nel sangue, e cioè una cosa meno fisiologica, e, talvolta, potrebbe essere meno facile mantenere i livelli stabili nel sangue. In conclusione, dunque, la somministrazione giornaliera, o anche settimanale, secondo l’esperto, sembrerebbe più indicata e preferibile per l’assorbimento della sostanza. Una scelta diversa dipende, invece, da particolari indicazioni del medico o, come detto prima, da una tendenza del paziente a dimenticare la dose giornaliera: in questi casi, si potrà procedere con l’assunzione mensile.
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