Squid Game 2, perché non riusciamo a toglierci dalla testa la musica del terzo gioco? La motivazione è scientifica

Dal 26 dicembre 2024, Squid Game 2 ha conquistato milioni di spettatori su Netflix. Tra i momenti più memorabili c’è il terzo gioco, intitolato “il girotondo musicale”. La canzoncina che accompagna il gioco, “Round and Round”, ha subito catturato l’attenzione di tutti. Ma cosa c’è dietro questa melodia che non riusciamo a toglierci dalla testa? La risposta è legata alla scienza e al concetto di musica anempatica.

In Squid Game 2, il terzo gioco è caratterizzato da una giostra musicale che ruota, mentre i partecipanti al segnale devono correre e chiudersi in stanze specifiche in gruppi composti da ‘tot’ componenti, a seconda del numero scelto da chi dirige il tutto. La melodia allegra, che sembra quasi un gioco da bambini, si fa beffe della violenza e del pericolo imminente. Chi non riesce ad organizzarsi e ad entrare nelle stanze viene brutalmente sparato e ‘fatto fuori’.

Squid Game 2
Il girotondo musicale di Squid Game 2

Questo contrasto tra la musica leggera e il contesto inquietante genera una sensazione psicologica potente. La melodia “Round and Round” rimane impressa nella mente dello spettatore perché crea una sorta di dissonanza cognitiva, un fenomeno che provoca una riflessione sull’inappropriata allegria che si accompagna a una situazione così cruenta. La scienza ci spiega che questo fenomeno è legato al concetto di “musica anempatica”, una tecnica che gioca con l’effetto emotivo della contrapposizione tra il contenuto sonoro e quello visivo. In Squid Game, proprio come in altri film celebri, la musica non segue il tono delle immagini, ma lo sfida, creando un effetto che resta nella memoria.

Squid Game 2 e cosa significa l’anempatia nei film: un esempio che diventa virale

Questa tecnica non è nuova nel mondo del cinema. Un esempio famoso è la scena in Harry Potter e il Calice di Fuoco durante la morte di Cedric Diggory. Sebbene il giovane mago sia stato ucciso da Voldemort nel cimitero durante la terza prova del torneo Tremaghi, la musica che accompagna il momento drammatico è sorprendentemente allegra e spensierata. Questo contrasto tra l’emozione visiva e quella sonora accentua l’impatto della scena, rendendo il dramma ancora più intenso.

Un altro esempio notevole è in Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Il regista, maestro nell’uso della musica contrastante, ha accompagnato scene di violenza estrema con pezzi classici di Rossini e Beethoven. La scena iniziale in cui le due bande compiono atti violenti sulle note di “La Gazza Ladra” crea un senso di disorientamento, amplificando la brutalità di ciò che vediamo. Un altro esempio di contrasto efficace è Full Metal Jacket sempre di Kubrick. Qui, mentre si racconta la durezza della guerra e dell’addestramento militare, la colonna sonora è colma di motivi allegri e leggeri, come “Chapel of Love”. Anche altri registi hanno fatto largo uso di questa tecnica. Tarantino, in Kill Bill, Pulp Fiction e Le Iene, ha sfruttato la musica allegra in momenti di grande violenza, accentuando la perversione dei suoi personaggi.

La ragione scientifica alla base di questa tecnica è legata alla percezione e alla memoria umana. La musica anempatica destabilizza la nostra aspettativa emotiva, attivando aree del cervello che normalmente non verrebbero stimolate in quel contesto. Questo crea una reazione contrastante, che lascia un’impronta più profonda nella nostra memoria. In altre parole, la musica che ci colpisce emotivamente non segue il tono delle immagini, ma lo amplifica, creando un effetto più duraturo. Quando ascoltiamo “Round and Round” di Squid Game, la nostra mente è costretta a fare i conti con questa incongruenza. L’allegria della musica in un contesto di morte e violenza è qualcosa che non possiamo ignorare, ed è per questo che rimane nella nostra testa a lungo, stimolando il nostro cervello a cercare di comprendere e razionalizzare quella contraddizione.

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