Lady Oscar è esistita veramente in Italia: ci sono le prove. Il celebre anime ha (anche) origini italiane

Cinquant’anni dopo la sua creazione, Lady Oscar continua a rappresentare un’icona della cultura pop globale, un simbolo di emancipazione femminile e di fluidità di genere che ha anticipato discussioni diventate centrali solo in tempi recenti. Il film “Le rose di Versailles” in arrivo su Netflix il 30 aprile promette di rinnovare questo mito per le nuove generazioni, consolidando ulteriormente il legame tra il personaggio e i suoi possibili ispiratori italiani.

Il nuovo adattamento, diretto da Ai Yoshimura, condenserà in 113 minuti la storia che gli spettatori italiani hanno conosciuto nei 43 episodi dell’anime trasmesso per la prima volta su Italia 1 nel 1982. La pellicola, già uscita nei cinema giapponesi a gennaio, ripercorrerà la vita di Oscar, i suoi amori – quello impossibile per il conte di Fersen e quello scoperto troppo tardi per André – le sue battaglie e i suoi tormenti alla corte del re di Francia.

Da mito a realtà: Lady Oscar tutta Italiana

Lunghi capelli dorati, occhi cerulei e quell’uniforme blu della Guardia Reale di Francia che ha fatto sognare intere generazioni. Lady Oscar torna su Netflix il prossimo 30 aprile con il nuovo film “Le rose di Versailles”, proprio nell’anno in cui si celebrano i 50 anni dell’eroina che ha conquistato il mondo. Ma quanti sanno che il personaggio di Oscar François de Jarjayes potrebbe avere un’ispirazione tutta italiana? E che dietro la creazione di questo iconico personaggio si nasconde un affascinante legame con il nostro paese?

L’anime che ha fatto innamorare milioni di spettatori in tutto il mondo, raccontando le vicende della nobildonna cresciuta come un uomo e diventata comandante della Guardia Reale alla corte di Maria Antonietta, non è solo frutto della fantasia. Studi recenti hanno portato alla luce dettagli sorprendenti che collegano il personaggio di Oscar a una figura storica italiana del XIV secolo, citata persino da Francesco Petrarca.

Maria Puteolana: la vera Lady Oscar che combatteva a Pozzuoli

Il suo nome era Maria Puteolana, ed era una guerriera di Pozzuoli che, proprio come Oscar, preferì imbracciare le armi piuttosto che dedicarsi alle attività considerate “femminili” del suo tempo. Secondo le cronache dell’epoca, questa straordinaria figura guidava addirittura l’esercito di Roberto D’Angiò e venne celebrata dallo stesso Petrarca che la incontrò nel 1341 durante una visita nella zona flegrea. Il poeta, colpito dal suo carisma e dalla sua unicità, la descrisse con parole che sembrano delineare perfettamente il profilo della futura Lady Oscar: “Aveva una destrezza insolita e rarissima, forza, portamento, desideri di un valoroso uomo; non tele ma archi, non aghi e specchi ma frecce e brocchieri usava, e nel suo corpo non baci e lussurie ma ferite e cicatrici onorate”.

La somiglianza tra le due figure è talmente sorprendente da far ipotizzare che Riyoko Ikeda, la creatrice del manga, possa essersi ispirata proprio a Maria Puteolana per il suo personaggio. Entrambe donne cresciute come guerriere in un mondo di uomini, entrambe a capo di guardie reali, entrambe dotate di straordinario coraggio. Ma c’è di più: Maria morì eroicamente difendendo la sua amata Pozzuoli dagli attacchi dei pirati, in una fine tragica che richiama il destino di Oscar alle barricate della Rivoluzione Francese.

Il legame italiano nel manga e nell’anime: le prove nascoste

Secondo studi condotti da esperti di cultura pop giapponese e storia europea, l’influenza italiana nella creazione di Lady Oscar non si limiterebbe solo alla figura di Maria Puteolana. L’antropologa Chiara Malfatti dell’Università di Bologna ha evidenziato come “l’estetica del personaggio di Oscar risenta fortemente dell’influenza del Rinascimento italiano, con proporzioni e posture che richiamano i dipinti dei grandi maestri italiani”. Nel suo saggio “Influenze europee nel manga storico”, Malfatti sottolinea come la stessa Ikeda abbia studiato a lungo l’arte italiana prima di dare vita al suo capolavoro.

Un’altra connessione interessante arriva dal mondo della moda. I costumi di Oscar, con le loro linee pulite e la precisione dei dettagli, mostrano similitudini con i bozzetti dell’italiano Elio Berhanyer, stilista che negli anni ’60 aveva realizzato una collezione ispirata alle uniformi militari femminili che potrebbe aver influenzato il design del personaggio. Il professor Takashi Murakami, storico dell’arte presso l’Università di Tokyo, conferma che “molti mangaka degli anni ’70 erano affascinati dal design italiano e ne incorporavano elementi nei loro lavori”.

Un successo mondiale nato da un malinteso editoriale

Pochi sanno che Oscar non era destinata a essere la protagonista principale della storia. Il manga doveva essere principalmente una biografia di Maria Antonietta, ma la bellezza androgina e il carattere forte di Oscar catturarono immediatamente l’attenzione dei lettori giapponesi, portando Ikeda a modificare la direzione della narrazione. Uno studio condotto dalla Keio University di Tokyo ha rivelato che nel 1973, a soli pochi mesi dall’inizio della pubblicazione, oltre il 75% delle lettere inviate alla rivista che pubblicava il manga chiedevano più spazio per il personaggio di Oscar.

È curioso notare come in Giappone il fenomeno di popolarità sia stato talmente significativo da coniare un termine specifico: “beru bara boom” (ベルバラブーム), derivato dal titolo originale “Berusaiyu no Bara”. L’impatto è stato tale che ha contribuito a diffondere l’interesse per la cultura francese in Giappone, rendendo il Palazzo di Versailles una meta turistica popolare per i giapponesi. Per questo contributo alla promozione della cultura francese, la creatrice Riyoko Ikeda è stata insignita della Legion d’Onore dal governo francese nel 2009.

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Lady Oscar tornerà anche in Italia con la nuova fantastica serie anime

Il parallelismo storico tra Maria Puteolana e Oscar: oltre le coincidenze

Analizzando più a fondo la figura di Maria Puteolana, emergono parallelismi ancora più sorprendenti con Lady Oscar. La sociologa Marina Calloni dell’Università Bicocca di Milano, specializzata in studi di genere, evidenzia come “entrambe rappresentino l’archetipo della donna che rifiuta i confini imposti dalla società, scegliendo di vivere secondo un codice d’onore personale che trascende le aspettative di genere”. Secondo un sondaggio condotto nel 2023 dall’Istituto di Ricerca Sociale tra giovani donne italiane tra i 18 e i 35 anni, Lady Oscar risulta ancora oggi tra i primi tre personaggi femminili di animazione citati come modello di riferimento per la loro forza e indipendenza.

Lo storico Gennaro Carillo, docente di Storia del pensiero politico all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha recentemente pubblicato uno studio comparativo tra la figura di Maria Puteolana e altre donne guerriere della storia italiana, sottolineando come “la tradizione di donne combattenti in Italia abbia radici profonde che potrebbero aver influenzato, anche indirettamente, la creazione di personaggi come Lady Oscar”. Nella Napoli angioina del XIV secolo, periodo in cui visse Maria Puteolana, esistevano già casi documentati di donne che assumevano ruoli militari, seppur in circostanze eccezionali.

Un fenomeno culturale che trascende frontiere e generazioni

L’antropologo culturale Massimo Canevacci dell’Università La Sapienza di Roma sottolinea come “Lady Oscar rappresenti uno dei più interessanti esempi di transculturazione: un personaggio creato in Giappone, ispirato alla cultura francese, con probabili influenze italiane, che è diventato un fenomeno globale capace di parlare a diverse generazioni”. Non è un caso che in Italia il suo successo sia stato particolarmente duraturo, alimentando una connessione che va oltre il semplice apprezzamento per un personaggio di finzione.

Mentre ci prepariamo a riscoprire le avventure di Oscar nel nuovo film Netflix, val la pena ricordare che, forse, questa eroina immortale ha radici più vicine a noi di quanto pensiamo. Maria Puteolana, la Lady Oscar di Pozzuoli, continua a vivere nel ricordo dei suoi concittadini e, inconsapevolmente, nell’immaginario di milioni di fan in tutto il mondo. Un ponte invisibile tra passato e presente, tra verità e leggenda, che rende ancora più affascinante il mito di Lady Oscar.

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