Da oggi al cinema un film con Robert De Niro che apre gli occhi sull’autismo con sincerità

Dal 24 aprile al cinema In Viaggio con mio figlio, il film con Robert De Niro e Bobby Cannavale che riflette con ironia e sensibilità sull’autismo.

Bobby Cannavale è Max, uno stand-up comedian fallito che si scontra con il padre Stan, interpretato dall’iconico Robert De Niro, mettendo in luce i rancori passati, le diversità e la difficoltà di comunicazione tra i due e tra le due generazioni che essi rappresentano.

Diretto da Tony Goldwyn, In viaggio con mio figlio è un road movie che mescola il divertimento a momenti più commoventi e in cui l’avventura di un padre e un figlio affetto da disturbo dello spettro autistico, interpretato dalla giovane rivelazione William A. Fitzgerald, porta ad affrontare i temi del confronto generazionale, della diversità e della difficoltà di comunicazione. Grazie alla situazione fuori dall’ordinario, i protagonisti del film capiranno l’importanza dell’accettazione, dell’impegno e del perdono, senza dimenticare che la vita va vissuta anche con un po’ di sana ironia.

L’autismo nelle sua varie forme

Il film di Goldwyn vanta la collaborazione con la Fondazione Italiana per l’Autismo Onlus (FIA) che dal 2015 sostiene le persone con autismo e le loro famiglie, attraverso l’individuazione e il finanziamento di ricerche finalizzate a sviluppare pienamente il potenziale umano delle persone con autismo.

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La Fondazione, attraverso le sue campagne di raccolta fondi dedicate esclusivamente a finanziare i migliori progetti di ricerca selezionati da comitati scientifici composti da alcuni tra i più importanti ricercatori e clinici italiani, nell’ambito della ricerca di base, della ricerca applicata e dell’inclusione scolastica, ha scelto di legarsi al film proprio in virtù dell’approccio usato per parlare del tema e in occasione dell’uscita in sala del film prevederà proiezioni dedicate a persone con disturbo dello spettro autistico e alle loro famiglie.

Segni riconoscibili dell’autismo

Il disturbo dello spettro autistico (DSA) si manifesta attraverso una varietà di sintomi e segnali che possono variare ampiamente da individuo a individuo. È fondamentale osservare i comportamenti dei bambini sin dalla prima infanzia, poiché alcuni sintomi possono apparire già nei primi anni di vita. Tra i segni iniziali più comuni ci sono la mancanza di contatto visivo, la difficoltà a rispondere al proprio nome e l’assenza di gesti comunicativi come il puntare per indicare o il sollevare le braccia per essere presi in braccio.

Con la crescita, i sintomi del disturbo dello spettro autistico possono diventare più evidenti e manifestarsi in modi distintivi. Un esempio è la difficoltà nelle interazioni sociali che possono includere la mancanza di interesse per giocare assieme ai coetanei o l’incapacità di comprendere le norme sociali. Inoltre, i bambini possono presentare comportamenti ripetitivi, come il dondolarsi, il battere le mani o il ripetere frasi, che possono essere indicatori chiave del DSA.

È importante anche considerare le sfide nella comunicazione verbale. Alcuni bambini con autismo possono avere un ritardo nel linguaggio o possono preferire comunicare tramite gesti o immagini piuttosto che parole. Riconoscere questi segnali precocemente è cruciale: genitori ed educatori devono prestare attenzione a modelli di comportamento che possono indicare un DSA. Ad esempio, se un bambino evita il gioco simbolico o mostra interesse esclusivo verso oggetti particolari, questi possono essere segnali da non trascurare.

In definitiva, una maggiore consapevolezza riguardo ai sintomi e ai segnali riconoscibili del disturbo dello spettro autistico può facilitare una diagnosi precoce e consentire un intervento tempestivo, fondamentale per migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie.

 

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