Il sonno è uno degli atti più naturali e vitali che possiamo compiere, ma anche uno dei più facilmente disturbati.
Quando si parla di insonnia o disturbi del sonno, il primo colpevole è spesso lo smartphone. Ma limitarsi a puntare il dito contro lo schermo è riduttivo: ci sono molte altre abitudini e fattori, meno evidenti ma altrettanto dannosi, che sabotano il nostro riposo ogni notte. Scopriamo i 5 principali nemici del sonno, e nessuno di loro ha a che fare con il tuo telefono.
Cibo sbagliato al momento sbagliato
Mangiare tardi, in particolare pasti ricchi di zuccheri o grassi, può rallentare la digestione e disturbare il ritmo del sonno. L’alcol, sebbene dia una sensazione iniziale di rilassamento, compromette le fasi profonde del riposo. La nutrizionista americana Keri Gans, intervistata da Healthline, sottolinea che “l’alcol frammenta il sonno e riduce la qualità complessiva del riposo, anche se aiuta ad addormentarsi più in fretta”. Anche un eccesso di caffeina (presente non solo nel caffè, ma anche in tè, cioccolato e bevande energetiche) consumata dopo le 14:00 può compromettere l’addormentamento.
Stress mentale e ansia latente
Il sonno non è solo un atto fisico: richiede anche uno stato mentale rilassato. Pensieri ossessivi, preoccupazioni finanziarie o tensioni relazionali possono impedire alla mente di “spegnersi”. La psicoterapeuta Arianna Montorsi spiega: “Molti pazienti non si rendono conto che l’insonnia è spesso un sintomo di un problema emotivo irrisolto. È la mente che cerca di risolvere ciò che non riesce a sistemare di giorno”. Tecniche come la scrittura serale, la meditazione o la respirazione profonda sono utili per calmare il sistema nervoso prima di coricarsi.
Una camera non pensata per dormire
Una stanza disordinata, troppo calda, rumorosa o con luci artificiali può interrompere le fasi del sonno profondo. Il dottor Matthew Walker, autore del bestseller Why We Sleep, raccomanda: “Mantenere la stanza tra i 16 e i 19 °C, ridurre al minimo la luce e creare una routine visiva di ‘spegnimento’ sono gesti semplici ma potenti”. Anche la qualità del materasso e dei cuscini influisce: dopo i 5-7 anni andrebbero sostituiti.
Routine del sonno discontinua
Andare a letto ogni sera a orari diversi manda in confusione il nostro ritmo circadiano, il “metronomo interno” che regola sonno e veglia. Questo effetto si amplifica nel weekend, quando si dorme fino a tardi per “recuperare”. In realtà, si crea un piccolo jet lag interno. Uno studio della Harvard Medical School ha mostrato che chi mantiene orari regolari tende ad addormentarsi più facilmente e a svegliarsi con maggiore energia.
Elettrosmog e qualità dell’aria
Anche se poco considerato, l’ambiente domestico influisce molto. L’inquinamento indoor (polvere, CO₂, scarsa ventilazione) e l’eccesso di campi elettromagnetici (modem, TV, prese accanto al letto) possono alterare i livelli di melatonina, l’ormone del sonno. Secondo uno studio pubblicato su Sleep Health, la qualità dell’aria nella stanza da letto è direttamente correlata con la durata e la profondità del sonno.