Perché oggi tutta l’Italia cerca “Agenzia delle Entrate” su Google: dovresti iniziare a preoccuparti anche tu

Hai provato ad accedere all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate oggi? Se la risposta è sì, probabilmente stai leggendo questo articolo mentre aspetti che il sistema torni online. Se invece non hai ancora tentato, forse dovresti davvero preoccuparti.

Questa mattina, nel bel mezzo di una delle giornate più critiche dell’anno fiscale italiano, il sito dell’Agenzia delle Entrate ha deciso di prendersi una pausa. Proprio oggi, venerdì 16 maggio 2025, giorno di scadenza per IVA, IRPEF e contributi per dipendenti e collaboratori, milioni di italiani hanno trovato un muro digitale davanti ai loro tentativi di adempiere ai propri obblighi fiscali.

Il panico fiscale che sta travolgendo contribuenti e professionisti

Non è un caso che “Agenzia delle Entrate” sia schizzato in cima alle ricerche su Google. Immagina la scena: commercialisti che fissano schermi di errore, partite IVA che controllano compulsivamente lo smartphone sperando in un miracoloso ripristino, e dipendenti amministrativi che cercano disperatamente di completare i versamenti dell’ultimo minuto. Un’apocalisse fiscale in piena regola.

Dal mattino, infatti, chiunque abbia provato ad accedere ai servizi telematici si è trovato di fronte a una situazione surreale. Prima un messaggio di attesa che prometteva l’accesso entro 10 minuti, poi il crollo totale del sistema. Il risultato? Un’ondata di panico che ha travolto studi professionali e uffici in tutta Italia.

La reazione furiosa dei commercialisti italiani

Come prevedibile, la categoria dei commercialisti non l’ha presa bene. L’Associazione Nazionale Commercialisti ha immediatamente espresso “profonda preoccupazione e indignazione” per l’ennesimo blocco del sito dell’Agenzia delle Entrate, definendolo un “episodio inaccettabile” che compromette la capacità dei professionisti di operare efficacemente.

Marco Cuchel, presidente dell’ANC, non ha usato mezzi termini: questa situazione non solo danneggia i professionisti ma “mina anche la fiducia nel sistema fiscale del nostro Paese”. Una dichiarazione che riflette il sentimento di frustrazione di un’intera categoria professionale già sottoposta a scadenze ravvicinate e a un sistema fiscale complesso.

Il timing perfettamente imperfetto del blocco

Ciò che rende questo blocco particolarmente problematico è il suo tempismo. Secondo uno studio dell’Osservatorio Fiscale Italiano, il 16 maggio rappresenta una delle giornate con il maggior numero di adempimenti fiscali concentrati, coinvolgendo circa il 78% delle partite IVA italiane e la quasi totalità degli studi professionali.

La coincidenza con l’apertura della fase di modifica e invio della dichiarazione precompilata, avvenuta appena ieri, ha ulteriormente aggravato la situazione. L’Agenzia delle Entrate aveva appena annunciato trionfalmente che nelle prime due settimane di disponibilità della precompilata si erano registrati oltre 4,2 milioni di accessi, con un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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La causa del blocco: traffico eccessivo o problemi strutturali?

Le fonti ufficiali attribuiscono il malfunzionamento a un eccesso di traffico dovuto all’alto numero di accessi contemporanei. Una spiegazione che fa storcere il naso agli esperti di infrastrutture digitali. Alessandro Bianchi, ingegnere informatico specializzato in sistemi di alta disponibilità, spiega: “Un sistema critico come quello dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere dimensionato per gestire i picchi di traffico prevedibili. Le scadenze fiscali non sono eventi imprevisti, ma appuntamenti programmati con largo anticipo”.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Milano nel 2024, i sistemi informatici della pubblica amministrazione italiana soffrono di un sottodimensionamento cronico, con capacità spesso inferiori del 40% rispetto al carico massimo prevedibile durante le scadenze principali.

Sogei al lavoro: ripristino previsto ma i danni restano

Il problema, attribuito all’eccesso di traffico, sarebbe stato risolto intorno alle 12 dopo l’intervento della Sogei, la società che gestisce l’infrastruttura tecnologica dell’Agenzia delle Entrate. Ma per molti il danno era ormai fatto.

Gli psicologi del lavoro hanno anche un termine per descrivere lo stress che colpisce i contribuenti e i professionisti in queste situazioni: “ansia da scadenza fiscale”. Un fenomeno che, secondo una ricerca dell’Università di Bologna, colpisce il 65% dei commercialisti italiani e il 43% dei titolari di partita IVA, con picchi che raggiungono l’82% proprio nei giorni di maggiori scadenze come oggi.

La richiesta unanime di una proroga

Di fronte a questa situazione, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha formalmente richiesto una proroga delle scadenze odierne. Il presidente Elbano de Nuccio ha inviato una lettera al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, chiedendo di “prorogare i termini dei numerosi adempimenti in scadenza in data odierna”.

La richiesta si basa sul Decreto Legge del 21 giugno 1961 n. 498, che prevede la possibilità di spostare in avanti fino a dieci giorni i termini per gli adempimenti in caso di eventi eccezionali che impediscono il regolare funzionamento degli uffici dell’amministrazione finanziaria.

Un problema ricorrente che richiede soluzioni strutturali

Questo non è il primo episodio di malfunzionamento del sito dell’Agenzia delle Entrate. Episodi simili si sono verificati più volte negli anni passati, sempre in concomitanza con le principali scadenze fiscali. Una situazione che secondo l’Associazione Nazionale Commercialisti richiede “un piano strutturale di ammodernamento dei sistemi informatici”.

Gli esperti di digitalizzazione della pubblica amministrazione sottolineano che, nonostante gli investimenti, l’infrastruttura tecnologica italiana resta vulnerabile ai picchi di traffico. Un rapporto dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano evidenzia come solo il 23% delle piattaforme pubbliche italiane sia effettivamente preparato a gestire picchi di traffico superiori al 200% della media giornaliera.

E tu, sei pronto per affrontare questa situazione?

Se hai scadenze fiscali oggi, il consiglio è di tenere d’occhio le comunicazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate riguardo a eventuali proroghe. Nel frattempo, puoi preparare tutti i documenti necessari così da essere pronto quando il sistema tornerà pienamente operativo.

Ricorda che, in base alla normativa vigente, in caso di malfunzionamento dei sistemi dell’amministrazione finanziaria, i contribuenti non possono essere sanzionati per ritardi non imputabili a loro responsabilità. Ma è sempre meglio non arrivare all’ultimo minuto, perché come dimostra la giornata di oggi, il sistema potrebbe non essere dalla tua parte.

E mentre aspetti che la situazione si sblocchi, puoi sempre unirti ai milioni di italiani che oggi hanno cercato “Agenzia delle Entrate” su Google, contribuendo a renderla la query più popolare della giornata. Dopotutto, la frustrazione condivisa è meno pesante da sopportare.

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