Basta toccare la pelle dei gatti per capire se sono disidratati: ecco il semplicissimo test del veterinario.
L’idratazione svolge un ruolo essenziale per la salute, sia nell’uomo che negli animali domestici. Nell’organismo umano, l’acqua rappresenta oltre il 60% del peso corporeo e partecipa a numerose funzioni vitali: regola la temperatura, sostiene la digestione, lubrifica articolazioni e muscoli, trasporta nutrienti, elimina tossine e migliora le funzioni cognitive. Una carenza di liquidi può causare sintomi come stanchezza, irritabilità, mal di testa e riduzione della concentrazione. Il bisogno quotidiano di acqua varia secondo età, sesso, attività fisica e ambiente, ma in media si consiglia l’assunzione di almeno 2 litri al giorno, distribuiti nell’arco della giornata. Attendere il segnale della sete non è consigliabile, poiché indica che il corpo è già in una fase iniziale di disidratazione.
Anche negli animali domestici, in particolare cani e gatti, l’idratazione è altrettanto cruciale. L’acqua supporta organi, metabolismo, termoregolazione e salute di pelle e pelo. La quantità necessaria dipende da fattori come peso, età, dieta e ambiente. Un cane può necessitare, ad esempio, più o meno tra 50 e 100 millilitri d’acqua per ogni chilo di peso, e un gatto tra 40 e 60 ml. In estate, il rischio di disidratazione aumenta per via delle alte temperature e della loro ridotta capacità di dissipare il calore. Alcuni animali, come i cuccioli o quelli con patologie croniche, sono particolarmente a rischio. Garantire acqua fresca e un ambiente adeguato è essenziale per prevenire danni alla salute e promuovere il benessere.
Gatti: il test della pelle per capire se sono disidratati
I segni della disidratazione, per i gatti, sono numerosi. Nei gatti, la disidratazione si manifesta, ad esempio, con letargia, perdita di appetito, gengive secche, pelle poco elastica, occhi infossati, stitichezza, minzione ridotta, polpastrelli freddi, pelo opaco e, nei casi gravi, respirazione affannosa. Riconoscere questi segnali permette un intervento rapido e può prevenire complicazioni gravi. C’è, inoltre, un test efficacissimo e molto semplice, per capire se i propri mici sono disidratati o meno: a rivelarlo, è stato un noto esperto di animali, il medico veterinario Mirko Ivaldi. Secondo quanto spiegato dall’esperto, basta prendere una plica cutanea del gatto, e cioè una piega della pelle, dalla collottola, senza tirare.
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A questo punto, bisognerà mollare di scatto la pelle. Se questa ritorna facilmente a posto, come prima, e immediatamente, allora non ci sono problemi di idratazione. Viceversa, se, dopo questo test, la cute dovesse rimanere piegata per un periodo di tempo maggiore, allora i gatti potrebbero essere più o meno disidratati. In caso di sospetta disidratazione, ricordiamo che è importante offrire subito al gatto acqua fresca in più punti della casa e preferire alimenti umidi o arricchiti con liquidi. L’ambiente deve restare fresco e tranquillo, evitando stress e sforzi. I gatti non vanno, però, mai forzati a bere, soprattutto se appaiono deboli o vomitano. Se i sintomi persistono o peggiorano, è essenziale consultare il veterinario, che potrà intervenire con fluidi per via sottocutanea o endovenosa. In forme lievi, si possono somministrare soluzioni reidratanti specifiche in piccole dosi, ma sempre e solo su consiglio medico. Un intervento rapido è cruciale per evitare complicazioni.