Doomscrolling: Perché Continuiamo a Torturarci con Brutte Notizie Prima di Dormire?
Sono le 23:30, dovresti dormire da un pezzo, ma eccoti lì: sdraiato a letto con lo smartphone incollato alle mani, che scorri ossessivamente notizie su catastrofi, pandemie, crisi economiche e disastri vari. Più leggi, peggio ti senti. Eppure non riesci a smettere. Benvenuto nel club del doomscrolling, uno dei fenomeni psicologici più diffusi dell’era digitale che sta letteralmente sabotando il nostro sonno e il nostro benessere mentale.
Se pensavi di essere l’unico sfigato a rovinarsi le serate così, ho una buona notizia: siamo milioni. Più della metà dei giovani tra i 18 e i 29 anni in Italia pratica regolarmente il doomscrolling. E no, non sei masochista. C’è una spiegazione scientifica precisa dietro questa abitudine autodistruttiva, e spoiler: ha a che fare con il modo in cui il tuo cervello è programmato dalla notte dei tempi.
Che Diavolo è il Doomscrolling?
Il termine è una combo perfetta tra “doom”, sventura o catastrofe, e “scrolling”, scorrere. È entrato prepotentemente nel vocabolario comune durante la pandemia di COVID-19, anche se il fenomeno esisteva già da prima. Il lockdown ha semplicemente trasformato questa pratica in uno sport nazionale.
In pratica, il doomscrolling è quella cosa che fai quando continui a scorrere compulsivamente feed di notizie negative sui social media o siti di news, anche quando queste informazioni ti fanno sentire ansioso, stressato o depresso. È come mangiare patatine: sai che dovresti smettere, ma la mano continua ad andare automaticamente verso il sacchetto.
Il Tuo Cervello Primitivo Sta Facendo gli Straordinari
Per capire perché siamo così attratti dalle cattive notizie, dobbiamo fare un salto indietro di qualche migliaio di anni. I nostri antenati che sopravvivevano erano quelli che prestavano più attenzione alle minacce: il rumore strano nel cespuglio poteva essere un predatore, meglio stare all’erta. Chi ignorava i segnali di pericolo finiva come pranzo per qualche bestia affamata.
Questo meccanismo di sopravvivenza si chiama bias di negatività, ed è ancora perfettamente funzionante nel tuo cervello moderno. Il problema? Il tuo cervello non distingue tra un leone affamato e un titolo clickbait su Twitter. Per lui, una minaccia è una minaccia, punto.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology da Roy Baumeister e colleghi, gli eventi negativi hanno un impatto psicologico molto più forte di quelli positivi di pari intensità. In altre parole, il tuo cervello è letteralmente cablato per dare più peso alle brutte notizie.
L’Amigdala: La Tua Centralina dell’Ansia Sempre Attiva
Quando leggi una notizia allarmante, la prima a reagire è l’amigdala, quella parte del cervello responsabile di elaborare le emozioni, specialmente la paura. Quest’area si accende come un albero di Natale ogni volta che percepisce una minaccia, reale o virtuale che sia.
L’amigdala manda segnali di allarme a tutto il corpo, innescando la risposta di “fight or flight”, combatti o fuggi. Il risultato? Un cocktail micidiale di ormoni dello stress che invade il tuo organismo proprio quando dovresti rilassarti per dormire.
La Chimica del Disastro: Cosa Succede nel Tuo Corpo
Quando fai doomscrolling, il tuo corpo diventa un laboratorio chimico impazzito. Il cortisolo è l’ormone dello stress per eccellenza. Quando scorri compulsivamente notizie negative, i tuoi livelli di cortisolo salgono più velocemente di un razzo SpaceX. Questo ormone dovrebbe seguire un ritmo circadiano preciso: alto al mattino per darti energia, basso la sera per permetterti di dormire.
Il doomscrolling serale stravolge completamente questo equilibrio. La ricerca internazionale sulle neuroscienze ha dimostrato che l’esposizione prolungata a notizie stressanti può mantenere il cortisolo elevato per ore, rendendo praticamente impossibile addormentarsi in modo naturale.
Qui le cose si fanno interessanti con la dopamina, il neurotrasmettitore del piacere e della ricompensa. Ogni volta che scorri e trovi una nuova informazione, anche se negativa, il tuo cervello rilascia una piccola dose di dopamina. Non perché il contenuto sia piacevole, ma perché è nuovo. Il cervello adora la novità, punto e basta.
Melatonina: La Vittima Silenziosa
La melatonina è l’ormone del sonno, quello che dice al tuo corpo: “Ehi, è ora di staccare”. Viene prodotta dalla ghiandola pineale quando cala la luce, preparando l’organismo al riposo notturno. Indovina cosa succede quando fissi uno schermo luminoso che spara luce blu direttamente nei tuoi occhi mentre leggi di catastrofi imminenti? La produzione di melatonina viene brutalmente soppressa.
Diversi studi universitari hanno dimostrato che l’esposizione alla luce blu degli schermi può ritardare il rilascio di melatonina fino a tre ore. Aggiungi lo stress delle notizie negative, e hai la ricetta perfetta per una notte insonne passata a fissare il soffitto.
Perché lo Facciamo Prima di Dormire?
C’è qualcosa di particolarmente perverso nel doomscrolling serale. Non lo facciamo solo durante il giorno, ma proprio nei momenti che dovremmo dedicare al relax. Quando il mondo sembra fuori controllo, cerchiamo disperatamente di riprendere il comando. Paradossalmente, bombardarci di informazioni ci dà l’illusione di essere preparati.
Peccato che questa strategia non funzioni. Anzi, secondo una ricerca pubblicata su Health Communication da ricercatori della Texas Tech University, l’esposizione eccessiva a notizie su crisi come quella pandemica ha aumentato significativamente ansia e stress senza portare a comportamenti più protettivi.
La sera è un momento di transizione tra la modalità “fare” e la modalità “essere”. Quando finalmente ci fermiamo, tutte le preoccupazioni che abbiamo represso durante il giorno emergono. Il doomscrolling diventa una forma di evitamento: invece di confrontarci con i nostri pensieri e sentimenti, ci immergiamo nei problemi del mondo.
L’Impatto Devastante sul Sonno e l’Umore
Gli effetti del doomscrolling sul sonno non sono uno scherzo. Il sonno passa attraverso diverse fasi, ognuna con funzioni specifiche. Il sonno REM è cruciale per l’elaborazione emotiva e la memoria, mentre il sonno profondo è fondamentale per il recupero fisico.
Ricerche condotte presso istituti come l’Università del Michigan hanno rilevato che le persone che si impegnano in attività stressanti prima di dormire mostrano una riduzione significativa del sonno REM e un aumento dei risvegli notturni. Il risultato? Ti svegli stanco anche dopo otto ore a letto.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Computers in Human Behavior ha trovato una correlazione diretta tra tempo trascorso in doomscrolling e sintomi di ansia e depressione. Non è solo correlazione: l’esposizione ripetuta a contenuti negativi può effettivamente riconfigurare il tuo cervello nel tempo.
Il cervello umano ha una proprietà chiamata neuroplasticità: si modifica in base alle esperienze ripetute. Se passi ore ogni sera a immergerti in contenuti catastrofici, stai letteralmente allenando il tuo cervello a vedere il mondo come un posto pericoloso e minaccioso.
Come Spezzare il Ciclo del Doomscrolling
Ok, finora è stato tutto piuttosto deprimente. Ma c’è speranza. Ecco alcune strategie basate su evidenze scientifiche per liberarti da questa abitudine tossica:
- Stabilisci un Coprifuoco Digitale: niente schermi almeno un’ora prima di dormire. Usa questo tempo per attività che favoriscono il rilassamento come leggere un libro di carta, fare stretching o meditare
- Usa le funzioni di benessere digitale del tuo smartphone per impostare timer giornalieri sui social media e le app di news
- Crea rituali serali positivi che segnalino al tuo corpo che è ora di rilassarsi, come una tisana calda o cinque minuti di respirazione profonda
- Imposta limiti temporali precisi: metti un timer per dieci minuti di scrolling programmato, e quando suona, chiudi tutto
Ricerche dell’Università di Northwestern hanno dimostrato che le persone che mantengono rituali serali costanti si addormentano più velocemente e riportano una migliore qualità del sonno.
La Dieta Informativa Bilanciata
Non devi ignorare completamente le notizie, anche se sarebbe comprensibile. L’idea è creare una dieta informativa bilanciata. Per ogni notizia negativa che leggi, cerca attivamente una storia positiva o un progresso in qualche campo. Esistono siti dedicati alle “buone notizie” che raccontano innovazioni scientifiche, successi ambientali, atti di gentilezza.
No, non è nascondere la testa sotto la sabbia: è scegliere una visione più equilibrata della realtà. La letteratura sull’igiene digitale conferma l’utilità della definizione di limiti temporali per l’uso degli schermi.
Riprendere il Controllo della Tua Mente
Il doomscrolling è solo un sintomo di un problema più ampio: abbiamo ceduto il controllo della nostra attenzione alle piattaforme digitali progettate specificamente per catturarla e mantenerla. Non è colpa tua essere vulnerabile a questi meccanismi. Dall’altra parte ci sono ingegneri, designer e psicologi che lavorano per rendere queste piattaforme il più coinvolgenti possibile.
Riconoscere il problema è il primo passo. Capire i meccanismi psicologici e chimici in gioco ti dà potere. Ogni volta che senti l’impulso di fare doomscrolling, puoi fermarti e pensare: “È il mio bias di negatività che parla. È la dopamina che cerca il suo fix. Non sono io che voglio davvero questo.”
Gli algoritmi sono progettati per massimizzare l’engagement, e il contenuto che genera più engagement è quasi sempre quello che suscita emozioni forti, principalmente rabbia e paura. Alcuni paesi stanno iniziando a regolamentare queste pratiche. La Commissione Europea, ad esempio, ha avviato regolamentazioni per imporre trasparenza sugli algoritmi.
Ma nell’attesa che cambino le regole del gioco, tocca a noi proteggere la nostra salute mentale e il nostro sonno. C’è una differenza fondamentale tra essere informati ed essere sopraffatti. Tra essere consapevoli e essere paralizzati dall’ansia. Il doomscrolling non ti rende più preparato, non ti protegge, non ti dà controllo. Ti ruba solo il sonno, l’energia e la capacità di essere presente nella tua vita reale.
Quella vita che continua a scorrere mentre tu sei ipnotizzato da uno schermo, immerso in catastrofi che non puoi controllare, perdendo la possibilità di agire su ciò che invece puoi cambiare: il tuo benessere, le tue relazioni, il tuo riposo. Quindi stasera, quando senti l’impulso di prendere il telefono per “controllare velocemente le notizie” prima di dormire, ricorda: il mondo sarà ancora lì domattina. Le brutte notizie possono aspettare. Il tuo sonno, la tua salute mentale e la tua pace interiore no.