Ieri sera su Rai 1 in onda la prima puntata della fiction Mike, dedicata alla vita di Mike Bongiorno. Interpretata da Claudio Gioè nelle fasi più mature ed Elia Nuzzolo in quelle più giovani del conduttore, la serie è stata accolta con pareri contrastanti. Se da un lato molti spettatori hanno elogiato la bravura degli attori, dall’altro non sono mancate critiche… Ma relative a cosa?
La fiction Rai Mike andata in onda ieri in prima serata si apre mostrando un Mike Bongiorno ormai anziano. Il celebre presentatore italiano viene intervistato su vari aspetti della sua carriera e vita personale. Questo espediente narrativo permette di oscillare tra passato e presente. Ciò fornisce al pubblico una visione d’insieme della sua straordinaria vita. Durante la prima parte dell’intervista, il conduttore ripercorre la sua giovinezza, a partire dal difficile momento in cui il padre tornò in America, lasciando lui e sua madre a Torino.
Le scene del passato mostrano il periodo in cui Mike si trovava negli Stati Uniti dopo la guerra, dove aveva iniziato a lavorare in radio e a scrivere jingle pubblicitari. È qui che si sposa per la prima volta con una donna di nome Rosalia. Eppure il loro matrimonio durerà solo quattro anni. Parallelamente, viene rappresentato il suo ritorno in Italia, dopo aver ricevuto un’offerta per lavorare alla Rai. Così avviene passaggio cruciale nella sua carriera e nella storia della televisione italiana. La puntata termina con la conclusione della prima giornata di riprese dell’intervista. Insomma, lascia in sospeso il seguito che verrà svelato nella seconda parte, in onda stasera.
Mike: lodi per gli attori della fiction Rai, critiche per la storia
Sebbene Claudio Gioè ed Elia Nuzzolo siano stati ampiamente lodati per le loro interpretazioni (e lo stesso vale per Valentina Romani, ex star di Mare Fuori), non tutti gli spettatori sono convinti della loro resa. Alcuni, infatti, parrebbero ritenere che Gioè sia un attore di grande talento, ma che il suo accento e il modo di parlare non riescano a evocare pienamente la figura iconica di Mike Bongiorno. Certi commenti sui social media sembrano esprimere queste perplessità. Eccone alcuni: “Gioè superlativo, forse doveva lavorare più sull’accento e modo di parlare che aveva Mike”, oppure, “Poco credibile… non ricorda per niente Mike… anche la dizione a volte con risonanze meridionali.”
Al di là delle interpretazioni, tuttavia, ciò che ha suscitato maggiori critiche è la qualità complessiva della fiction. Alcuni spettatori sui social potrebbero aver lamentato una mancanza di coerenza nella narrazione e uno stile visivo che non renderebbe giustizia alla figura di Mike Bongiorno. Su Twitter (X), molti commenti sono stati piuttosto diretti. Questi i commenti: “Praticamente della fiction su #Mike si parla solo dei due attori che lo interpretano. Un modo per dire che è brutta e fatta male?”, “Bruttina questa fiction”, “Fatta proprio male.”
Alcuni spettatori hanno anche notato un calo nella qualità rispetto ad altre produzioni Rai recenti, come La Storia, Per Elisa: Il Caso Claps e L’Amica Geniale. Un commento particolarmente pungente recitava: “La Rai passa da fiction qualitativamente alte a fiction che sembrano avere il budget di una soap opera tipo quella di questa sera di #Mike. A mio parere è inguardabile.” Nonostante le critiche alla trama, un aspetto che ha ricevuto elogi è la cura nella ricostruzione degli ambienti e dei costumi. Essa ha contribuito a creare un’atmosfera immersiva per lo spettatore. Non resta che attendere la seconda puntata per ulteriori pareri.