Un candidato poco dopo un colloquio di lavoro è andato subito sui social per condividere il rompicapo che gli è stato presentato dal dirigente d’azienda come ‘necessario’ a superare la selezione. L’uomo ha asserito di avere tuttora difficoltà a risolvere l’enigma a distanza di giorni.
Durante un colloquio di lavoro per una posizione di ingegnere meccanico, un candidato si è trovato di fronte a una sfida inaspettata da parte del dirigente d’azienda: un rompicapo che lo ha lasciato perplesso. Non avendo trovato la soluzione immediatamente, né durante né dopo la chiacchierata, ha deciso di rivolgersi ai social media per chiedere aiuto nella risoluzione del problema. L’uomo ha raccontato la sua esperienza, spiegando che non si aspettava una domanda così complessa.
Il candidato ha dunque condiviso il rompicapo, che suonava così: “Hai due dischi identici che scivolano su una superficie priva di attrito. Entrambi partono alla stessa velocità e devono percorrere la stessa distanza fino a una linea d’arrivo. Il disco A, però, attraversa una depressione nel tavolo, mentre il disco B scivola su una superficie piana. Quale dei due arriverà prima al traguardo?”. L’uomo ha ammesso di aver perso il posto per non aver saputo rispondere e ha chiesto agli utenti online di aiutarlo a capire meglio la situazione. A quel punto, i social si sono attivati, generando un dibattito acceso. Alcuni utenti erano convinti che i dischi sarebbero arrivati contemporaneamente, mentre altri sostenevano che il disco A avrebbe raggiunto la linea d’arrivo per primo.
Dirigente d’azienda propone al candidato un rompicapo difficilissimo: prova a risolverlo!
Un utente, a sostegno della prima ipotesi, ha commentato: “Poiché entrambi i dischi partono alla stessa velocità e percorrono la stessa distanza, dovrebbero impiegare lo stesso tempo per raggiungere il traguardo. L’equazione della cinematica afferma infatti che la distanza percorsa lungo l’asse orizzontale è data da velocità moltiplicata per il tempo, quindi non ci dovrebbe essere differenza”. Tuttavia, non tutti erano d’accordo con questa conclusione. Un secondo utente ha introdotto una visione più tecnica, spiegando che l’inclinazione della depressione potrebbe modificare l’accelerazione dei dischi: “Immagina che la depressione sia come un piano inclinato verso il basso, seguito da un piano inclinato verso l’alto. La componente orizzontale del movimento subisce un’accelerazione in discesa e una decelerazione in salita, ma il risultato non è necessariamente un pareggio”.
A sorpresa, un terzo utente ha suggerito una soluzione interessante, che ha fatto riflettere molti partecipanti alla discussione. Secondo lui, il disco A avrebbe raggiunto per primo la linea d’arrivo, poiché la depressione lo farebbe temporaneamente accelerare: “Il disco A accelera durante la discesa nella depressione. Quando risale, rallenta, ma torna alla velocità originale. In pratica, c’è una sorta di guadagno di velocità temporaneo, come quando acceleriamo un’auto per breve tempo”.
A questo punto del dibattito, possiamo fare alcune considerazioni interessanti. Il rompicapo non è solo una prova di logica, ma anche un esempio di come un concetto apparentemente semplice possa in realtà richiedere una conoscenza approfondita della fisica. Questo tipo di domande, infatti, va ben oltre il calcolo puro e semplice. In situazioni come questa, anche le piccole variazioni nel contesto – come la presenza di una depressione – possono influenzare il risultato in modi.