Lascia a casa la connessione. Nessun Wi-Fi, nessuna rete. Solo tu, il vento, e un lago antico che dorme nel cuore di un vulcano.
Immagina di svegliarti a 3.900 metri d’altitudine, avvolto dal silenzio dell’altopiano andino. Apri la porta della tua stanza e davanti a te si apre un’enorme caldera vulcanica, colma di un lago color smeraldo che cambia sfumatura a seconda dell’ora del giorno. Sembra un sogno? È realtà al vulcano Quilotoa, uno dei luoghi più surreali e poco conosciuti dell’Ecuador.
Situato nella Cordigliera Occidentale delle Ande, il Quilotoa è un vulcano dormiente il cui cratere si è riempito nel tempo di acque minerali e solfuree, creando un lago profondo fino a 250 metri. Ma la vera magia accade quando decidi di non fermarti a guardare… ma di dormirci accanto.
Il villaggio ai bordi del mondo
Il minuscolo villaggio di Quilotoa, con le sue casette in pietra e i tetti di lamiera battuti dal vento, si trova proprio sul bordo del cratere. Qui vivono comunità indigene Kichwa, che hanno saputo unire tradizione e accoglienza turistica senza snaturarsi. Gli alloggi sono semplici, spesso gestiti da famiglie locali: piccole locande in legno, riscaldate da stufe a legna, dove il freddo pungente della notte viene bilanciato dal calore umano. Dormire qui è un’esperienza essenziale: senza lusso, ma con un’intensità emotiva rara. Fuori dalla porta, solo silenzio, vento e il lago.
Il trekking sulla cresta del vulcano
La mattina seguente, il sole filtra tra le nubi e illumina le pareti del cratere. Puoi affrontare il trekking di circa 3 ore lungo la cresta, un sentiero panoramico che regala viste mozzafiato. Ogni passo offre una nuova angolazione sul lago, che cambia dal turchese al verde bottiglia, riflettendo il cielo e le nuvole come uno specchio incantato. Il trekking richiede un minimo di acclimatazione all’altitudine, ma non è tecnicamente difficile. Il vento può essere intenso, e le temperature oscillano rapidamente, ma ogni fatica è ripagata dalla spettacolarità del paesaggio.
Scendere nel cratere… e pagaiare
Se vuoi spingerti ancora oltre, puoi scendere fino al lago, lungo un sentiero sabbioso che si snoda per circa 280 metri di dislivello. In fondo, trovi una piccola spiaggia e alcune canoe da affittare. Navigare lentamente su un lago vulcanico a quasi 4.000 metri d’altezza è qualcosa che sfida ogni logica. Senti solo il rumore dell’acqua e il sibilo del vento. Nessun motore. Nessuna fretta. La risalita è tosta: in alternativa puoi affidarti ai muli locali, un piccolo aiuto offerto dalle famiglie del villaggio.
Un anello di cultura: la Quilotoa Loop
Il cratere non è l’unico protagonista. L’intera zona è attraversata da un famoso circuito di trekking chiamato Quilotoa Loop, che collega i villaggi andini di Isinliví, Chugchilán e Sigchos. Camminare tra questi paesi significa entrare nel cuore dell’Ecuador rurale: mercati di montagna, bambini che ti salutano al passaggio, donne con cappelli di feltro e gonne colorate che filano la lana sedute per terra. È un viaggio anche antropologico, che riporta a ritmi lenti e veri.
Perché andarci?
Perché il Quilotoa non è solo bello. È surreale. È intimo. È un luogo dove il tempo si ferma, e la natura ti sovrasta con la sua imponenza silenziosa. Dormirci accanto significa lasciarsi attraversare da qualcosa di primordiale: la bellezza pura di un mondo che non ha bisogno di filtri.
Info pratiche
Come arrivare: da Quito si raggiunge in circa 3-4 ore di bus o auto privata.
Altitudine: 3.900 m s.l.m. — acclimatazione consigliata.
Dove dormire: alloggi rustici nel villaggio di Quilotoa (Inti Ñan, Hostal Chukirawa…).
Cosa portare: abiti caldi, scarponi da trekking, crema solare (il sole d’alta quota brucia!).
Quando andare: tutto l’anno, ma i mesi secchi (giugno–settembre) offrono cieli più limpidi.