Gli Anelli del Potere 2, perché la serie Prime Video è stata un grande flop: “Ci sono almeno 3 motivi”

La seconda stagione di “Gli Anelli del Potere”, l’ambizioso prequel di Prime Video ispirato alle opere di J.R.R. Tolkien, era attesissima dai fan dopo un primo capitolo che aveva lasciato molti con sentimenti contrastanti. Eppure il progetto non ha convinto neanche stavolta: ecco perché.

Dopo una partenza che alcuni avevano definito “lenta” ma promettente, le aspettative per la seconda stagione de “Gli Anelli del Potere” su Prime Video erano alte, soprattutto riguardo allo sviluppo della trama e dei personaggi. Tuttavia, la serie si è rivelata un flop sotto molti punti di vista. Ma cosa è andato storto? Ecco un’analisi dei motivi principali che hanno portato alla delusione. Sicuramente uno dei problemi principali già evidenziato nel primo capitolo è stato il ritmo estremamente flemmatico.

Purtroppo, questo difetto persiste ancora, con episodi che si dilungano troppo su scene e sottotrame poco rilevanti, senza che la narrazione riesca a mantenere viva l’attenzione del pubblico. Le lunghe sequenze di paesaggi mozzafiato, che già dalla prima stagione avevano un certo fascino, perdono di efficacia se non sono accompagnate da una trama avvincente. La sensazione di lentezza risulta particolarmente frustrante quando si percepisce che, a livello di contenuti, ogni episodio potrebbe essere condensato in una narrazione più snella e coinvolgente.

Gli Anelli del Potere
Galadriel e Sauron, Gli Anelli del Potere

Gli Anelli del Potere 2, cosa non ha funzionato della serie prequel de Il Signore degli Anelli: tutto nelle ultime due puntate e troppe trame simultanee

Un altro problema chiave di questa seconda stagione è la distribuzione irregolare degli eventi principali. Nonostante episodi lunghi e lenti, la maggior parte degli avvenimenti più significativi e interessanti si concentrano nelle ultime due puntate. Lo scontro che ha coinvolto Sauron, gli elfi capitanati da Elrond, Galadriel e Gil-galad (Celebrimbor muore dopo aver compreso l’identità del suo falso amico), i nani dell’orfano di padre Durin e gli Orchi delle Terre del Sud guidati da Adar, è avvenuto solo alla fine. E solo alla fine, dopo un lungo percorso fatto di incredibili difficoltà, lo stregone amico di Nori si rivela essere Gandalf. Decisamente più incerta la sorte della stirpe degli uomini. Insomma, il ritmo diventa improvvisamente frenetico nelle ultime battute, con eventi cruciali condensati in poco tempo.

Infine, uno dei difetti più rilevanti della seconda stagione è stata la moltitudine di trame e personaggi presentati simultaneamente. Gli Anelli del Potere si propone di esplorare diverse razze e fazioni del mondo di Tolkien, dagli elfi ai nani, dagli uomini agli orchi, ma lo fa in modo disorganico. In ogni episodio, diverse storyline si intrecciano senza mai concedere lo spazio necessario per svilupparsi adeguatamente. Questa frammentazione narrativa ha reso difficile per gli spettatori concentrarsi su una singola trama o affezionarsi a un gruppo di personaggi. La sensazione è che ogni volta che si inizia a entrare in una determinata storia, essa viene interrotta da un’altra, creando una continua interruzione del flusso narrativo. Una soluzione migliore sarebbe stata dedicare un episodio intero a ciascuna delle principali razze o fazioni facendo convergere le trame solo nelle puntate finali. E voi è piaciuta questa stagione?

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