Il tuo DNA determina se sarai produttivo all’alba o brillante a notte fonda: scopri il tuo cronotipo

Mattinieri o Nottambuli: La Psicologia delle Routine Mattutine e Perché Ci Dividono

Ti sei mai chiesto perché alcune persone saltano dal letto alle 5 del mattino con un sorriso stampato in faccia, mentre altre trascinano il proprio corpo fuori dalle coperte solo dopo aver premuto “snooze” almeno cinque volte? La risposta non è solo questione di pigrizia o disciplina: la scienza della psicologia ha molto da dire su questo fenomeno che divide l’umanità in tribù di “mattinieri entusiasti” e “odiatori dell’alba”.

Preparati a scoprire perché le routine mattutine possono essere un elisir di benessere per alcuni e una vera tortura per altri. E, soprattutto, capirai finalmente se c’è qualcosa che non va in te quando guardi con sospetto chi fa yoga all’alba.

La scienza dietro l’amore (o l’odio) per le routine mattutine

Prima di etichettarti come “persona mattiniera” o “persona notturna”, dovresti sapere che esiste un’intera scienza che studia i nostri ritmi biologici chiamata cronobiologia. Questa disciplina spiega perché alcuni di noi si sentono più energici al sorgere del sole mentre altri raggiungono il picco di produttività quando il resto del mondo sta già pensando al pigiama.

Esistono effettivamente differenze genetiche che influenzano il nostro orologio biologico interno, o ritmo circadiano. I ricercatori hanno identificato oltre 350 varianti genetiche associate alla predisposizione a essere mattinieri o nottambuli. Quindi, se ti ritrovi a odiare le persone che alle 6 del mattino hanno già fatto jogging, meditazione e preparato un frullato verde, puoi sempre dare la colpa al tuo DNA.

Ma non è solo questione di genetica. Il termine “jet lag sociale” descrive perfettamente la discrepanza tra il nostro orologio biologico e gli orari imposti dalla società. In pratica, molti di noi vivono costantemente come se avessero preso un volo transoceanico, con conseguenze sul nostro benessere psicofisico.

Il culto delle routine mattutine: perché alcuni ne sono ossessionati

Apri Instagram alle 7 del mattino e vedrai un esercito di influencer che mostrano la loro “morning routine” perfetta: meditazione, acqua calda e limone, scrittura del diario, esercizio fisico, e tutto questo prima che la maggior parte di noi abbia aperto gli occhi.

Ma perché alcune persone trovano così tanto conforto in queste routine strutturate?

Il bisogno di controllo in un mondo caotico

Le routine mattutine offrono un senso di controllo in un mondo sempre più imprevedibile. Le persone con alti livelli di ansia tendono a preferire ambienti e situazioni prevedibili. Una routine mattutina ben strutturata rappresenta esattamente questo: un’isola di prevedibilità in un oceano di incertezze.

C’è anche il potere dell’effetto domino positivo: una piccola vittoria al mattino innesca una catena di piccoli successi durante il giorno. Completare una routine mattutina può fungere da catalizzatore per una giornata produttiva. Anche gesti semplici come fare il letto possono innescare un effetto positivo che si estende all’intera giornata.

Per molti “mattinieri convinti”, la routine dell’alba non è solo questione di produttività, ma anche di connessione con se stessi. Le attività di mindfulness svolte al mattino possono avere un impatto positivo sul tono emotivo e sulla gestione dello stress per il resto della giornata. Il mattino è un momento speciale in cui la mente non è ancora sopraffatta dagli stimoli della giornata, rendendolo ideale per pratiche contemplative.

Perché alcuni odiano le routine mattutine (e va benissimo così)

Se l’idea di una routine mattutina ti fa venire l’orticaria, non preoccuparti: la scienza è dalla tua parte anche in questo caso.

Questione di cronotipi: gufi vs allodole

Secondo gli studi di cronobiologia, i cronotipi sono tratti in larga misura genetici. La distribuzione più comunemente accettata vede circa il 40% della popolazione orientata verso la sera (“gufi”), il 30% naturalmente mattiniero (“allodole”) e il restante 30% intermedio.

Forzare un “gufo” a seguire una routine mattutina rigida è come chiedere a un pesce di arrampicarsi su un albero. Non è solo questione di forza di volontà, ma di biologia. Le persone con cronotipo serale obbligate a rispettare orari mattutini presentano livelli più elevati di cortisolo e una maggiore tendenza a sviluppare sintomi ansioso-depressivi.

La narrazione che collega il svegliarsi presto con la virtù morale ha poco fondamento scientifico. L’imposizione di orari mattutini a chi ha un cronotipo serale può ridurre le prestazioni cognitive fino al 30% rispetto ai propri livelli ottimali. C’è questa narrazione culturale che collega il svegliarsi presto con la virtù morale, e il dormire più a lungo con la pigrizia. Questa visione non solo ignora le differenze biologiche tra individui, ma può alimentare sensi di colpa e inadeguatezza ingiustificati.

Se sei tra coloro che trovano la loro scintilla creativa dopo il tramonto, c’è una spiegazione scientifica. Le persone con cronotipi serali tendono a mostrare pensiero più divergente e maggiore creatività rispetto ai mattinieri. La mente notturna può essere più libera dalle convenzioni e dai vincoli logici che dominano durante il giorno, favorendo connessioni insolite e innovative.

Come trovare il tuo equilibrio mattutino: consigli basati sulla scienza

Allora, come conciliare le evidenze scientifiche con la pressione sociale di essere produttivi fin dalle prime ore del giorno? Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Riconosci e rispetta il tuo cronotipo: Identifica il tuo cronotipo utilizzando strumenti validati come il Munich Chronotype Questionnaire (MCTQ) o il Morningness-Eveningness Questionnaire (MEQ). Non si tratta di forzarsi a diventare mattinieri, ma di organizzare la propria giornata in armonia con i propri ritmi biologici.
  • Crea micro-routine adattabili: Concentrati su “abitudini cardine” – piccole azioni che possono innescare cambiamenti positivi più ampi. Non è necessario avere una routine mattutina di due ore per ottenere benefici. Anche solo 5-10 minuti dedicati a un’attività significativa possono fare la differenza.

Prova un approccio sperimentale alle routine mattutine. Sperimenta diverse attività per qualche settimana e monitora come ti senti. La chiave è l’auto-osservazione, non seguire ciecamente ciò che funziona per gli altri. L’efficacia delle routine varia notevolmente da persona a persona, in base a fattori come cronotipo, personalità e stile di vita.

Non esiste un “modo giusto” di iniziare la giornata

La prossima volta che ti sentirai in colpa per non essere saltato dal letto alle 5 del mattino per fare yoga e meditazione, ricorda: la scienza è dalla tua parte. Le differenze nei ritmi circadiani sono reali e biologicamente determinate.

Allo stesso tempo, se sei un entusiasta delle routine mattutine, continua pure: i benefici che provi sono altrettanto reali e validati dalla ricerca. La chiave del benessere non sta nell’aderire a un modello universale di mattinata “perfetta”, ma nel trovare un ritmo che rispetti la tua biologia e le tue esigenze personali.

Non esistono persone mattiniere o notturne migliori o peggiori. Esistono solo persone diverse, con ritmi diversi, che contribuiscono alla società in modi diversi e complementari. E forse, alla fine, è proprio questa diversità che rende il mondo un posto più interessante, produttivo e creativo – che tu lo affronti all’alba con un sorriso o al tramonto con una tazza di caffè.

A che ora senti di rendere al meglio?
All’alba
Mattina tardi
Pomeriggio
Dopo cena
Di notte inoltrata

Lascia un commento