Leopardi – Il poeta dell’infinito torna stasera su Rai 1 con l’epilogo di una miniserie che ha conquistato il pubblico, raccontando amori, tormenti e visioni rivoluzionarie del grande poeta. Un ritratto vibrante e contemporaneo che anche oggi promette di emozionare e far riflettere su un’epoca e un’anima senza tempo.
Dopo il successo della prima puntata, Leopardi – Il poeta dell’Infinito torna questa sera su Rai 1 alle 21:35 con il capitolo conclusivo. La miniserie, diretta con maestria da Sergio Rubini, offre uno sguardo intimo e toccante sulla vita del grande poeta italiano Giacomo Leopardi. Non solo sofferenze e solitudine: l’opera esplora anche il lato ribelle, appassionato e visionario di Leopardi, avvicinandolo al pubblico moderno con una narrazione emozionante e profonda.
Nella puntata precedente, gli spettatori hanno conosciuto il giovane Leopardi, prigioniero delle rigide regole familiari a Recanati, ma con un’irrefrenabile sete di libertà e conoscenza. Il trasferimento a Roma, grazie all’aiuto dello zio Carlo Antici, ha segnato l’inizio di un percorso di scoperta: tra le gioie dell’amore, il fascino della letteratura e un’intensa libertà intellettuale, Giacomo ha trovato nuova ispirazione, ma anche le prime disillusioni che lo hanno spinto verso una poetica intrisa di malinconia e ribellione.
Leopardi – Il poeta dell’infinito, anticipazioni del gran finale: tra amori tormentati e politica
La seconda e ultima puntata riprende nella Firenze del 1830, dove Giacomo Leopardi si trova in un periodo di fervente attività letteraria e intellettuale. In città, frequenta il salotto di Fanny Targioni Tozzetti, una figura carismatica che diviene la musa ispiratrice della celebre Aspasia. Nonostante la stima che lei prova per il talento del poeta, il suo cuore è rivolto ad Antonio Ranieri, migliore amico di Leopardi. Tra Fanny e Antonio esplode una passione che il giovane tenta invano di soffocare per non tradire quello che considera un vero e proprio fratello. Così Leopardi rimane devastato dal dolore di un amore non ricambiato. Eppure il finale è inaspettato.
Parallelamente alle vicende sentimentali, il poeta affronta il turbolento panorama politico del tempo. Delegato all’Assemblea nazionale durante l’insurrezione di Bologna, si scontra con i patrioti italiani, incapace di adattarsi a compromessi che considera incoerenti con i propri ideali. È un Leopardi combattivo, ma anche profondamente umano, che vive il conflitto tra il desiderio di cambiamento e il peso delle sue convinzioni.
Con l’aggravarsi della sua salute, Antonio decide di portarlo a Napoli, dove lo accoglie la sorella Paolina. Qui, nonostante la malattia, Leopardi – a dispetto di quello che poteva essere un finale estremamente drammatico – trova una rinnovata serenità, grazie anche al legame profondo con Antonio e un’affettuosa riconciliazione con Fanny. Il colera, però, devasta la città, e Giacomo si trova a fronteggiare i suoi ultimi giorni con una lucidità straordinaria, continuando a scrivere e a riflettere sull’essenza della vita. Questa sera, l’epilogo promette di rivelare il volto più umano e moderno del poeta, celebrandone non solo i tormenti, ma anche la sua immensa capacità di visione.