Chi Ordina Sempre lo Stesso Piatto al Ristorante? Cosa Dice la Psicologia di Questa Abitudine
Hai presente quell’amico che va sempre nello stesso ristorante e ordina invariabilmente la carbonara? O quella collega che al bar prende sempre, ma proprio sempre, il solito panino con bresaola e rucola? Ecco, non sei solo tu ad averlo notato. Negli ultimi anni, soprattutto sui social media, è esploso un vero e proprio fenomeno virale: lo stereotipo di chi ordina sempre lo stesso piatto quando mangia fuori casa.
Ma cosa si nasconde dietro questa abitudine che per alcuni è fonte di sicurezza e per altri rappresenta una sorta di mistero comportamentale? Prepariamoci a scoprire cosa dice davvero la psicologia su questa tendenza che riguarda molti più italiani di quanto pensi.
Il Fenomeno Virale: Quando TikTok Incontra la Psicologia del Cibo
Nel 2024 e 2025, TikTok e Instagram hanno visto una crescita importante di video e meme su questo argomento. Gli utenti si dividono in due categorie nette: gli esploratori culinari, sempre pronti a provare il piatto più strano del menu, e i fedeli della routine, quelli che hanno trovato “il loro piatto” e non lo tradirebbero mai.
Questa polarizzazione ha generato stereotipi divertenti ma anche interessanti dibattiti. I “ripetitivi” vengono spesso etichettati come noiosi, ansiosi o eccessivamente controllanti. Ma la realtà psicologica è molto più complessa e affascinante di così.
La Psicologia Dietro la Ripetizione: Non È Solo Questione di Gusti
Quando parliamo di comportamenti ripetitivi nelle scelte alimentari, entriamo in un territorio che tocca diversi aspetti della psicologia umana. Non si tratta semplicemente di “piacere” o “non piacere” un determinato piatto, ma di meccanismi più profondi che regolano il nostro rapporto con le decisioni quotidiane.
Uno dei concetti più rilevanti è quello di Il Carico Cognitivo e la Fatica Decisionale. La ricerca in psicologia cognitiva ha dimostrato che il nostro cervello ha una capacità limitata di prendere decisioni nell’arco di una giornata. Ogni scelta, anche apparentemente banale, consuma energia mentale.
Uno studio della Cornell University ha stimato che prendiamo circa 226 decisioni al giorno legate al cibo. Ordinare sempre lo stesso piatto diventa quindi una strategia di ottimizzazione cognitiva. Non è pigrizia o mancanza di fantasia, ma un modo intelligente di gestire le risorse mentali.
Il Bisogno di Prevedibilità in un Mondo Caotico
Viviamo in un’epoca di incertezza continua. Dall’economia instabile ai cambiamenti climatici, dalle relazioni liquide all’instabilità lavorativa, il nostro cervello è costantemente bombardato da variabili incontrollabili. In questo contesto, avere dei punti fermi, anche piccoli, diventa psicologicamente prezioso.
Le ricerche in psicologia confermano che, in periodi di incertezza sociale, economica o esistenziale, le persone tendono ad aumentare le routine e i comportamenti prevedibili in ambiti gestibili, come il cibo. Ordinare lo stesso piatto al ristorante offre un’isola di prevedibilità : sai esattamente cosa aspettarti, conosci il sapore, sai che ti piacerà e che non rimarrai deluso.
Personalità e Abitudini Alimentari: Cosa Rivela la Tua Scelta
La psicologia della personalità ha molto da dire su questo argomento. Diversi tratti caratteriali possono influenzare la nostra tendenza a essere ripetitivi o esplorativi nelle scelte alimentari.
Secondo Il Modello dei Big Five e il Cibo, uno dei framework più affidabili nella psicologia della personalità , esistono cinque grandi dimensioni che descrivono il carattere umano. Una di queste è l’Apertura all’Esperienza.
Gli studi hanno confermato che le persone con un alto punteggio in questa dimensione tendono a essere più curiose, creative e disposte a provare cose nuove, cibo incluso. Al contrario, chi ha un punteggio più basso in apertura all’esperienza tende a preferire il familiare e il conosciuto. Ma attenzione: questo non significa che chi ordina sempre lo stesso piatto sia una persona “chiusa” in generale.
Ansia e Bisogno di Controllo
È innegabile che per alcune persone, l’abitudine di ordinare sempre lo stesso piatto sia legata a livelli più elevati di ansia o a un maggiore bisogno di controllo. Tuttavia, questo non è necessariamente patologico, ma rappresenta una strategia di adattamento.
Gli psicologi clinici notano che persone con tendenze ansiose spesso sviluppano rituali e routine per gestire l’incertezza. Nel contesto alimentare, questo può manifestarsi come una forte preferenza per cibi familiari. La novità , dopotutto, comporta sempre un piccolo rischio: “E se non mi piace? E se mi fa stare male?”
L’Aspetto Neurologico: Il Cervello Ama le Ricompense Prevedibili
Ma c’è anche una componente puramente neurologica in tutto questo. Il nostro sistema di ricompensa cerebrale, governato principalmente dalla dopamina, gioca un ruolo cruciale nelle abitudini alimentari.
Quando mangi qualcosa che ti piace davvero, il tuo cervello rilascia dopamina, il neurotrasmettitore del piacere e della motivazione. Interessante notare che il cervello impara ad anticipare questo rilascio. Quindi, quando ordini il “tuo” piatto, il piacere inizia già prima che il cibo arrivi al tavolo.
Questo meccanismo è alla base della formazione delle abitudini. Il neuroscienziato Wolfram Schultz dell’Università di Cambridge ha scoperto che i neuroni dopaminergici rispondono non solo alla ricompensa stessa, ma anche ai segnali che la predicono. In pratica, il tuo cervello ha creato un circuito di ricompensa consolidato attorno a quel particolare piatto. Perché romperlo per un’incertezza?
Gli Stereotipi Social: Verità o Esagerazioni?
Tornando al fenomeno virale, vediamo quali sono gli stereotipi più comuni e quanto hanno di vero secondo la scienza. Lo stereotipo “Sei noioso” è completamente falso. Come abbiamo visto, ordinare sempre lo stesso piatto può essere una strategia cognitiva intelligente. Non esiste correlazione tra preferenza alimentare ripetitiva e minor creatività globale.
Lo stereotipo “Hai problemi di controllo” è parzialmente vero. Sì, c’è una correlazione tra bisogno di controllo e preferenze alimentari ripetitive, ma questo non implica necessariamente un problema. Il bisogno di controllo esiste su uno spettro, e nella maggior parte dei casi è perfettamente normale e funzionale.
Per quanto riguarda l’ansia, la situazione è complicata. Esiste certamente una sovrapposizione tra ansia e preferenze alimentari conservative, ma la ripetitività nella scelta può avere anche altre motivazioni. Molte persone senza particolari problemi d’ansia semplicemente hanno trovato qualcosa che amano e continuano a ordinarlo.
Il Contesto Culturale Italiano: Una Prospettiva Particolare
In Italia, il rapporto con il cibo ha una dimensione culturale particolare che influenza questi comportamenti. La nostra tradizione culinaria valorizza sia la fedeltà alle tradizioni sia la qualità rispetto alla varietà .
Non è raro trovare italiani che frequentano lo stesso ristorante da decenni, ordinando sempre gli stessi piatti che sanno essere preparati alla perfezione. Questo non è visto come un limite, ma come una forma di conoscenza e apprezzamento. La cultura italiana del cibo celebra il concetto di “piatto del cuore”, quella preparazione che ti riporta a casa, all’infanzia, a un momento felice.
Quando Diventa un Problema? I Segnali da Non Ignorare
Detto questo, esistono situazioni in cui l’eccessiva rigidità nelle scelte alimentari può indicare qualcosa di più problematico. Gli psicologi suggeriscono di prestare attenzione se:
- L’abitudine limita significativamente la tua vita sociale
- Provi ansia intensa all’idea di dover ordinare qualcosa di diverso
- La tua alimentazione è così ripetitiva da causare carenze nutrizionali
- Riconosci che il comportamento è parte di un pattern più ampio di rigidità che ti causa disagio
- L’abitudine è accompagnata da rituali ossessivi o pensieri intrusivi sul cibo
In questi casi, potrebbe essere utile parlarne con uno psicologo specializzato in disturbi alimentari o d’ansia. La rigidità estrema nelle scelte alimentari è un campanello di allarme solo quando causa disagio clinicamente significativo.
I Vantaggi Nascosti dell’Essere un “Ripetitivo”
Invece di vedere questa abitudine solo attraverso la lente del giudizio, esploriamo alcuni vantaggi concreti. Ordinare sempre lo stesso piatto significa massimizzare la probabilità di soddisfazione. Non rischi delusioni, non sprechi denaro in esperimenti falliti, e ottieni esattamente ciò che desideri.
Per molte persone, mangiare fuori è già abbastanza stressante. Eliminare almeno la variabile della scelta del piatto può rendere l’esperienza complessivamente più piacevole e rilassante. Paradossalmente, ordinare sempre lo stesso piatto può renderti più consapevole e presente nel momento. Invece di essere distratto dalla novità , puoi concentrarti sulla compagnia, sulla conversazione, sull’atmosfera.
Strategie per Chi Vuole Cambiare
Se sei un “ripetitivo” e vorresti provare ad essere più avventuroso nelle tue scelte alimentari, la tecnica del piccolo passo funziona bene. Non fare salti drastici. Se ordini sempre la margherita, prova la marinara. Se sei fedele alla carbonara, esplora altri piatti con uova e guanciale. L’idea è mantenere un legame con il familiare mentre introduci un elemento di novità .
Il sistema del compagno di avventura è altrettanto efficace: ordina qualcosa di nuovo ma chiedi a un amico se puoi assaggiare il suo piatto. Questo riduce il rischio percepito. Oppure stabilisci la regola dell’80/20: l’80% delle volte ordinerai il tuo piatto preferito, ma il 20% proverai qualcosa di nuovo.
Ogni Scelta Racconta una Storia
Che tu sia un esploratore culinario o un fedele del piatto unico, la tua scelta al ristorante racconta qualcosa di te, ma non ti definisce completamente. La psicologia ci insegna che i comportamenti umani sono sempre più complessi di quanto gli stereotipi virali vogliano farci credere.
Ordinare sempre lo stesso piatto non ti rende automaticamente ansioso, noioso o controllante, così come provare sempre cose nuove non ti rende necessariamente più interessante o coraggioso. Sono semplicemente strategie diverse che usiamo per navigare la nostra relazione con il cibo, le decisioni e la vita sociale.
La prossima volta che ordini la tua solita pizza o che guardi con curiosità qualcuno che lo fa, ricorda: dietro quella scelta apparentemente semplice si nasconde un universo di psicologia, neuroscienze, cultura e storia personale. E forse, proprio forse, questo rende ogni piatto al ristorante un po’ più interessante, che sia la prima o la centesima volta che lo ordini. Alla fine, l’importante è che il cibo ti renda felice.