Hai sognato di parlare con una persona che non c’è più? Ecco cosa vuol dire secondo la psicologia
Ti sei mai svegliato con il cuore che batteva forte dopo aver sognato di parlare con qualcuno che non c’è più? Quella sensazione di aver davvero riabbracciato tua nonna, di aver avuto una conversazione con un amico scomparso, o di aver ricevuto un ultimo saluto da una persona cara capita a moltissime persone. Sognare persone decedute è un fenomeno psicologico estremamente diffuso che ha affascinato psicologi, neuroscienziati e ricercatori per decenni.
Secondo uno studio di Joshua Black pubblicato su Dreaming nel 2019, circa il 58% delle persone ha riferito di aver sognato almeno una volta una persona deceduta. Questo dato documenta come tali esperienze siano comuni nell’elaborazione del lutto e rappresentino un meccanismo naturale della nostra mente per processare emozioni complesse.
Quando la mente elabora il lutto attraverso i sogni
La ricerca di Joshua Black ha quantificato la diffusione di questi sogni, suggerendo che il loro ruolo principale sia nell’aiutare il cervello a processare esperienze emotive legate alla perdita. Le neuroscienze hanno dimostrato che durante il sonno REM, le aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione delle emozioni vengono attivate, favorendo l’assimilazione e la gestione di traumi e ricordi.
La psicologa clinica Deirdre Barrett di Harvard ha affermato che i sogni rappresentano una forma di “terapia notturna”: durante il sonno il cervello lavora intensamente per riorganizzare emozioni e ricordi, compresi quelli irrisolti o dolorosi. Il tuo cervello funziona come un sistema che durante la notte riorganizza le informazioni accumulate, elabora i ricordi, gestisce le emozioni e cerca di dare un senso alle esperienze vissute.
I diversi tipi di sogni e i loro significati nascosti
Non tutti i sogni con persone scomparse sono uguali. Gli studi di Joshua Black hanno identificato pattern ricorrenti nei sogni di lutto, ognuno con un significato psicologico specifico che può aiutarci a comprendere meglio il nostro processo di elaborazione emotiva.
Il sogno di riconciliazione è probabilmente il più comune: la persona amata appare per rassicurare o perdonare. Questi sogni sono collegati a sensi di colpa irrisolti e aiutano la mente a trovare una forma di pace interiore. Questi sogni compaiono spesso quando abbiamo emozioni irrisolte legate alla perdita, e il nostro subconscio crea questo scenario per aiutarci a fare pace con noi stessi.
Nel sogno di avvertimento o messaggio, la persona deceduta sembra comunicare qualcosa di importante. Psicologicamente, questo riflette il desiderio di mantenere un legame e di ricevere ancora guida o conforto. La mente crea questi messaggi attingendo alla nostra conoscenza della persona: cosa ci avrebbe detto in quella situazione?
Il sogno di routine quotidiana è particolarmente toccante: si sogna la persona come se fosse ancora in vita, compiendo gesti ordinari. Questi sogni sono comuni nelle fasi iniziali dell’elaborazione del lutto e suggeriscono la difficoltà della mente nell’accettare la nuova realtà senza il defunto.
La scienza dietro questi incontri notturni
Dal punto di vista neuroscientifico, durante i sogni di lutto si attivano network cerebrali legati alla memoria emotiva e all’elaborazione del trauma, confermando la funzione regolatoria di queste esperienze oniriche. Durante questi sogni si attivano le stesse aree cerebrali coinvolte nei ricordi emotivi e nella elaborazione del lutto.
Il termine “visitation dreams” (sogni di visita) è ampiamente utilizzato in letteratura clinica. Uno studio pubblicato su Journal of Palliative Medicine nel 2014 riportava che circa il 60% delle persone in lutto riferiva almeno un sogno di questo tipo, esperienze percepite nella maggior parte dei casi come fonte di conforto.
C’è un aspetto interessante: questi sogni tendono a seguire un pattern temporale specifico. Secondo la psicologa Jennifer Shorter, i sogni di persone decedute sono più frequenti nei mesi immediatamente successivi alla perdita, ma possono riemergere in occasioni significative quali anniversari, compleanni o periodi di stress.
Quando i sogni diventano terapeutici
Le esperienze oniriche con persone decedute possono avere effetti terapeutici sorprendenti. Uno studio longitudinale condotto dalla dottoressa Kristen LaMarca ha dimostrato che chi fa sogni ricorrenti e positivi con persone scomparse mostra una migliore capacità di adattamento emotivo, livelli più bassi di ansia e depressione, rispetto a chi non fa questi sogni.
Ciò avviene perché i sogni notturni forniscono uno spazio sicuro per l’elaborazione emotiva, permettendo di affrontare sentimenti complessi che possono essere troppo intensi nello stato di veglia. È come avere una sessione di terapia privata con il nostro subconscio, dove possiamo esplorare emozioni difficili in un ambiente protetto.
Il ruolo della cultura e delle credenze personali
Il modo in cui interpretiamo questi sogni dipende anche dalla cultura. Gli studi transculturali condotti da Ryan Hurd evidenziano che, ad esempio, nei paesi di tradizione cattolica come l’Italia, i sogni con i defunti sono più spesso vissuti come “visite reali” o messaggi dall’aldilà.
Dal punto di vista psicologico, questa interpretazione può effettivamente facilitare il processo di elaborazione del lutto, indipendentemente dalle convinzioni religiose. Quello che conta è il valore consolatorio e di supporto che questi sogni possono offrire alla persona che li vive.
Cosa fare quando questi sogni diventano disturbanti
Non tutti i sogni con i defunti sono positivi; in alcuni casi possono essere angoscianti. Alcune persone sognano situazioni difficili: la persona cara che sembra soffrire, che chiede aiuto, o che appare arrabbiata. Secondo la psicologa Patricia Garfield, i sogni difficili riflettono spesso emozioni irrisolte come senso di colpa, rabbia o rimpianto.
Se ti trovi in questa situazione, è importante ricordare che questi sogni non sono premonizioni o messaggi reali: sono il modo in cui la tua mente sta cercando di elaborare emozioni complesse. Può essere utile adottare alcune strategie pratiche:
- Scrivere il contenuto del sogno appena svegli, per gestirlo a livello razionale
- Condividere le emozioni suscitate dal sogno con una persona di fiducia
- Praticare tecniche di rilassamento per favorire un sonno più sereno
- Cercare supporto professionale se i sogni sono ricorrenti o troppo disturbanti
Il messaggio nascosto della tua psiche
Sognare chi non c’è più non è un segno di debolezza, ma parte di un naturale processo di elaborazione. Il concetto di “continuing bonds” (legami che continuano) è stato teorizzato dal ricercatore Dennis Klass, secondo cui manteniamo legami emotivi con i defunti anche dopo la loro morte, e i sogni rappresentano uno dei modi in cui questi legami si manifestano.
La prossima volta che sogni una persona cara che non c’è più, ricorda che si tratta di un modo attraverso cui la tua mente elabora la perdita, mantenendo vivo il legame e favorendo la tua crescita emotiva. La tua mente non sta solo elaborando un ricordo: sta celebrando l’amore che continua a vivere dentro di te.
Dal punto di vista psicologico, questo rappresenta una delle capacità più straordinarie dell’essere umano: la possibilità di trasformare il dolore della perdita in una forza che ci aiuta a crescere e ad andare avanti, portando con noi il meglio di chi abbiamo amato. È un processo naturale che merita rispetto e comprensione, non paura o preoccupazione.