Se senti di non viaggiare abbastanza hai questa fobia secondo gli psicologi

Esiste una fobia di cui nessuno parla, ma che quasi tutti abbiamo vissuto almeno una volta. Cosa pensano gli psicologi della notriphobia.

La Notriphobia è un termine relativamente recente che si riferisce a una paura irrazionale di rimanere bloccati o intrappolati in determinate situazioni quotidiane. Questo tipo di fobia può manifestarsi in vari contesti, creando un forte disagio e influenzando negativamente la vita quotidiana di chi ne soffre. Coloro che vivono con la Notriphobia possono sperimentare ansia intensa in situazioni come ascensori, trasporti pubblici affollati o anche in luoghi chiusi, dove la percezione di non avere vie di fuga fa crescere il livello di panico.

Si può anche interpretare come la paura immotivata (e spesso irrazionale) di non aver fatto abbastanza esperienze nella vita. Non aver viaggiato abbastanza. Non aver “trovato te stessa” surfando a Bali come quella influencer di cui salvi tutti i reel in pausa pranzo.

La Notriphobia secondo gli psicologi

Gli psicologi parlano di "FOMO esistenziale" per indicare la sensazione che qualcosa si importante ti stia sfuggendo di mano nella vita, alimentata spesso e volentieri da un confronto costante con gli altri. La colpa spesso è un mix di fattori, come la pressione sociale, l'idealizzazione dei viaggi come soluzione a ogni problema e il bisogno di evasione dalla routine. Come sottolinea il post di Insanity Page.

Secondo la terapeuta americana Anna Rowley, “non si tratta di una reale mancanza di viaggi, ma della convinzione che la felicità sia sempre altrove”. E questo ti fa vivere male anche i momenti di noia, di routine, di normalità. I sintomi comuni associati alla Notriphobia includono palpitazioni, sudorazione eccessiva, difficoltà a respirare, sensazione di soffocamento e un senso di disorientamento. Tali sintomi possono variare in intensità, ma tendono a manifestarsi in modo più marcato in situazioni che il soggetto percepisce come potenzialmente incapacitanti.

Come combatterla

Affrontare la notriphobia, una forma di ansia o paura nei confronti della tecnologia, richiede un approccio strategico e multifattoriale. Una delle tecniche più efficaci è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che si concentra sulla ristrutturazione dei modelli di pensiero negativi associati alla tecnologia.

La TCC incoraggia gli individui a riconoscere e modificare i pensieri distorti, contribuendo così a ridurre l'ansia e il timore legati all'uso della tecnologia. Attraverso sessioni guidate da un professionista, i pazienti possono affrontare gradualmente le loro paure, migliorando la loro relazione con strumenti e dispositivi tecnologici.

In aggiunta alla TCC, le tecniche di respirazione e meditazione rappresentano risorse preziose per gestire l'ansia. La pratica della respirazione profonda può aiutare a calmare il corpo e la mente in situazioni di stress, facilitando la concentrazione e riducendo l'ansia. Integrare brevi sessioni di meditazione nella routine quotidiana non solo promuove il rilassamento, ma aiuta anche a sviluppare una maggiore consapevolezza e accettazione delle proprie emozioni.

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