E ti chiedi se riesci a vedere quello che agli altri scappa via quei dettagli che si nascondono proprio lì sotto il naso. Mettiti alla prova con questo rompicapo del pescatore (che poi è solo un gioco o forse no) e vediamo se hai l'occhio giusto. E ma nel mondo della scienza si sa guardare è tutto o quasi. E prima delle formule prima di quelle tesi che non finiscono mai c'è il mondo che ti scorre davanti e tu devi coglierlo. Insomma c'è quella capacità di dire: "Ecco lì c'è qualcosa che non torna". E osservare l'unico il diverso quello che cambia quando tutto sembra uguale.

Oggi stacchiamo. Niente manuali niente news accademiche. Solo una sfida di "Brain Training". Non sottovalutatelo. Mi ricorda quella volta al liceo classico Cavour quando il prof di greco mi beccò a fissare il vuoto: stavo solo allenando la neuroplasticità. Concentrazione attenzione ai dettagli. Soft skills dicono. Roba per scienziati veri. O presunti tali.
Guardate questa roba. A prima vista sembrano uguali: il pescatore felice il sole i gabbiani. La classica scenetta stucchevole da cartolina. E ma non fidatevi mai delle apparenze; è tutto un trccuo. Tra la sinistra e la destra ci sono cinque differenze bastarde che vi faranno impazzire. Niente scuse. Dovete trovarle senza barare. Trenta secondi sono pure troppi se avete un cervello che funziona davvero.
Mentre cercate il dettaglio il cervello suda! Come si dice a Milano ofelè fa el to mesté e qui il mestiere è pensare. Studi dicono che l'enigma accende la corteccia quella che decide tutto. Siamo schiavi dello scroll persi nel flusso digitale senza fine! Fermarsi su un'immagine fissa è la vera rivoluzione un reset necessario come un caffè in Piazza Duomo prima degli esami.

Ce l'avete fatta a scovare i cinque cambiamenti o siete ancora in alto mare persi nella nebbia? Non preoccupatevi troppo che nessuno nasce imparato. L'osservazione è come un muscolo va allenata piegata spezzata e ricostruita giorno dopo giorno... Analizziamo la scena con quel freddo distacco deduttivo che ci piace tanto proprio lì dove le discrepanze si nascondono silenziose. Un amo che non c'è più un dettaglio svanito nel bianco della carta come un ricordo sbiadito di un'estate lontana che non vuole tornare.
E guarda l'amo della canna che a destra non c'è più sparito nel nulla insomma. Poi c'è la punta del cappello (o forse la tesa) che cambia forma una roba da niente E ma c'è. E quel gabbiano sulla prua? Sembra lui E ma se guardi le zampe beh una manca all'appello. E il sole che picchia forte E ma un raggio se n'è andato accorciato o cancelltao del tutto. E infine il mare che si muove sempre E ma in basso quel ciuffo d'onda è piatto morto. Ecco tutto qui.
Meno di trenta secondi? Bravi. Attenzione da ricercatore o fortuna sfacciata. Se ci avete messo di più pazienza. Il cervello ringrazia comunque per l'allenamento. Io ci misi tre ore a trovare un calzino spaiato nel '94. Seguite ancora Piano Lauree Scientifiche. Scienza studio pause intelligenti. Condividete con i compagni. Vediamo chi ci vede lungo. O chi bluffa.