Secondo gli psicologi, mentre nel cinema la vendetta può sembrare una via d’uscita eroica, nella vita quotidiana può essere un peso difficile da superare.
Stasera, su Rete 4, andrà in onda il film Vendetta con Nicolas Cage, un thriller d’azione che esplora la vendetta come tema centrale. La trama, come molte altre opere cinematografiche, ci presenta un protagonista spinto da un impeto di rabbia e desiderio di giustizia personale, pronto a tutto pur di “rimettere le cose a posto”. Ma al di là del fascino avventuroso di queste storie, nel mondo reale il desiderio di vendetta può essere un’emozione dannosa, capace di rovinare non solo le relazioni interpersonali, ma anche il benessere psicologico e fisico di chi ne è consumato.
Nutrirsi di rancore e risentimento, infatti, è un comportamento che porta con sé numerosi pericoli, spesso invisibili ma devastanti. In questo articolo, esploreremo i principali rischi associati al senso di vendetta, basandoci sulle intuizioni di esperti psicologi che ci avvertono su quanto questa emozione possa influenzare negativamente la nostra vita.
Come la vendetta mantiene vivo il dolore
Quando qualcuno ci fa del male, la risposta istintiva può essere il desiderio di fare lo stesso per “farli soffrire”. Tuttavia, questo desiderio di vendetta può alimentare un ciclo continuo di risentimento. Più una persona si concentra sul rancore e sul desiderio di “rimediare” al torto subito, più il dolore originale diventa difficile da superare.
Il dottor Giovanni Rossi, psicologo clinico, spiega che “Il desiderio di vendetta può innescare una spirale di emozioni negative, dove il risentimento prende piede e ostacola il processo di guarigione. La mente non smette di ripercorrere il torto subito, mantenendo vivo il dolore e impedendo il perdono, che è invece essenziale per il superamento della ferita emotiva.” Questo ciclo di emozioni negative può intrappolare la persona nel passato, impedendole di vivere pienamente nel presente e di andare avanti. “Il tempo trascorso a pianificare la vendetta è tempo che non viene dedicato alla crescita personale e al superamento del conflitto“, continua il dottor Rossi.
Il costo fisico della vendetta
Non solo a livello emotivo, ma anche fisico, il desiderio di vendetta può avere gravi effetti. Il continuo concentrarsi su un’ingiustizia e l’alimentare emozioni come rabbia, frustrazione e odio può avere un impatto negativo sulla salute. Numerosi studi psicologici hanno dimostrato che le persone che provano rancore cronico e desiderano vendicarsi sperimentano livelli più alti di stress e ansia.
L’ansia, a sua volta, può portare a problematiche fisiche come mal di testa, disturbi del sonno, tensione muscolare e problemi cardiaci. Secondo la psicologa Sara Ferri, “la rabbia e il risentimento non sono solo emozioni mentali, ma innescano una serie di risposte fisiologiche nel corpo, tra cui un aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo può avere effetti devastanti sulla salute a lungo termine, portando a problemi come l’ipertensione, le malattie cardiovascolari e l’indebolimento del sistema immunitario.”
Quando si dedica tanta energia mentale alla vendetta, si rischia di non solo alimentare il malessere psicologico, ma anche di mettere a repentaglio il benessere fisico.