PROGETTO NAZIONALE DI SCIENZE NATURALI E AMBIENTALI
Classe L32, Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura

Università capofila
Università Politecnica delle Marche, Ancona

Coordinatore del Progetto Nazionale
Prof. Giuseppe Scarponi
Università Politecnica delle Marche, Ancona
Department of Life and Enivironmental Sciences (DiSVA)

Riferimenti Telefono:
+390712204514
E-mail: g.scarponi@staff.univpm.it

Indirizzo postale:
Università Politecnica delle Marche, Ancona
Department of Life and Enivironmental Sciences (DiSVA)
Via Brecce Bianche 60131 Ancona

Descrizione sintetica del Progetto Nazionale

Il DM 1047/2017 all’art. 4, comma 4, ha previsto una ulteriore estensione del numero di classi coinvolte dal Piano nazionale Lauree Scientifiche (PLS), includendo anche la classe delle lauree L-32, “Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura”, nel decreto denominata per brevità “Scienze naturali e ambientali”.

Il Piano nazionale 2017-2018 prevede anche due nuove macro-tipologie di azioni (di seguito n. 1 e n. 3) che si vanno ad aggiungere alle precedenti quattro (di seguito n. 2 e nn. 4-6):
1. Orientamento alle iscrizioni, favorendo l’equilibrio di genere;
2. Riduzione dei tassi di abbandono;
3. Formazione, supporto e monitoraggio delle attività dei tutor;
4. Laboratorio per l’insegnamento delle scienze di base;
5. Attività didattiche di autovalutazione;
6. Formazione insegnanti.

I corsi di laurea della classe L-32 sono attivi in numerose sedi; condividono buona parte degli obiettivi formativi di base, pur differenziandosi a volte per una formazione più generalista e aperta a diversi approfondimenti (Scienze naturali) e per un approccio più applicativo ambientale e tecnologico (Scienze ambientali). Varie sedi erogano entrambe le tipologie di corso ed alcune, in linea con la classe, hanno scelto di integrare in un unico corso entrambe le tipologie, naturale ed ambientale insieme. Dai dati di Monitoraggio Annuale degli Indicatori determinati dall’ANVUR e allegati alla Scheda SUA-CdS 2017 emerge che la numerosità degli immatricolati (e degli avvii di carriera) risulta come media nazionale in leggera crescita negli ultimi tre anni (2014-2016) con valori che, per gli immatricolati salgono da 62 a 69 a 83 (incremento complessivo del 34% nel triennio). Va osservato che la numerosità degli immatricolati è generalmente superiore per le Scienze naturali rispetto alle Scienze ambientali. Piuttosto bassa, e sostanzialmente stabile, è la quota di studenti che prosegue nel 2° anno dello stesso CdS: 54-56%. Ancora inferiore ovviamente quella di chi prosegue avendo acquisito 20 o 40 CFU, rispettivamente intorno al 40% e 20%. Con queste premesse, generalmente bassi sono i dati di rendimento in termini della quota di immatricolati che si laureano in corso, circa il 16%, e del tempo di laurea, 4.7 anni dall’indagine AlmaLaurea 2018 (anno di laurea 2017).

Da questi dati emerge quindi la necessità, da una parte, di incrementare il numero di immatricolati (anche se non per tutte le tipologie di corso e per tutte le sedi), ma soprattutto, dall’altra, quella di orientare meglio e rendere più
consapevoli gli studenti della scelta fatta, quindi più preparati ad affrontare un percorso di studi nella classe L-32. Qui infatti le scienze di base (matematica, fisica, chimica), quali materie tradizionalmente più difficoltose per gli studenti, sono comunque fondamenti indispensabili e imprescindibili per la comprensione delle materie più specialistiche e caratterizzanti le scienze e le tecnologie dell’ambiente e della natura. Questa consapevolezza e questa preparazione all’ingresso dovrebbero quindi rendere il percorso di studi universitario più efficiente, sia dal punto di vista della riduzione degli abbandoni, sia dal punto di vista del successo nell’acquisizione di crediti formativi e quindi nella riduzione del tempo di laurea.

Risulta quindi necessaria un’azione incisiva, già a livello delle scuole superiori, finalizzata a far meglio conoscere agli studenti il mondo delle scienze sperimentali di base (nella loro diversificazione disciplinare), nonché quelle più specificatamente attinenti alle scienze naturali ed ambientali. A questo scopo è richiesta anche un’attenzione particolare ad attività pratiche di laboratorio ed esercitazioni, che, oltre a concorrere a chiarire i concetti di base delle scienze sperimentali, facciano meglio comprendere, associate alle conoscenze teoriche, l’utilità di una formazione scientifica interdisciplinare nelle Scienze Naturali ed Ambientali.

Proprio queste conoscenze e le coerenti capacità di applicarle nella pratica sperimentale consentono di definire un profilo culturale e professionale che dia al laureato le competenze necessarie ad affrontare le successive sfide della eventuale formazione magistrale o, prima o poi, quelle del mondo del lavoro. L’approccio interdisciplinare che caratterizza il PLS appare una valida risposta ai problemi evidenziati.

Il Progetto Nazionale proposto per la classe delle lauree L-32 (Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura) coordina 29 sedi universitarie e 35 corsi di studio.

Alcune sedi, 6, offrono il solo percorso nelle Scienze Naturali (Calabria, FI, MO-RE, PV, SS, TO). Altre, 7, il solo percorso delle Scienze Ambientali (AN, Campania, AQ, MI-b, Salento, SA, VE). Altre ancora, 10, un percorso misto Scienze Naturali e Ambientali (CT, GE, ME, PA, PR, PI, SI, TS, UD, VA), o infine, 6, entrambi i percorsi in due CdS separati (BA, BO, CA, MI, PD, RM1).